31/10/12

Dal verbale della Commissione ecomafie....

Da  ALESSANDRO MILITA, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli   "


È evidente negli atti trasmessi, in particolare nella memoria a supporto  della richiesta di trascrizione delle intercettazioni riguardanti Cosentino Nicola imputato di associazione mafiosa che Impregeco, ente composto da Ce-4, da Napoli 1 e da Napoli 3, era una società di fatto diretta da Nicola Cosentino.
Nell’ambito dei rapporti tra Nicola Cosentino e soggetti terzi c’era Giulio Facchi, soggetto direttamente controllato e pilotato da Chianese Cipriano, individuato come antagonista della cordata Impregeco, che ha sostanzialmente monopolizzato il mercato, escludendo FIBE Campania e FIBE dalla possibilità di gestire le discariche come previsto dal contratto.
Attraverso un incontro tra Chianese Cipriano e Cosentino Nicola è però stato raggiunto un accordo transattivo tra i due gruppi apparentemente contrapposti, che da lì a poco avrebbero agito in unità. Da lì a poco la Resit sarebbe stata acquisita dal Consorzio Napoli 3 e lo Stato italiano, attraverso il Consorzio territoriale Napoli 3, avrebbe assunto i costi teorici e i rischi del disastro ambientale e dell’avvelenamento che riguardava Giuliano e la discarica Resit.
 Fortunatamente la Resit sarebbe stata sequestrata di lì a poco e quindi la responsabilità, che avrebbe avuto interamente lo Stato nel gestire un avvelenamento delle falde consumato da altri, si sarebbe quindi ridotta. Questo è un esempio, ma è tutto documentato nella memoria depositata.

E ancora riguardo alla Bonifica del SIN dell'Ancna di Cengio a proposito del traffico di rifiuti dal Nord al Sud.."

Dice sempre Milita " Anche qui volevo rapidamente rappresentare un altro dato sintomatico in tema di bonifica. In questo caso il problema delle bonifiche è marcato, perché in questa discarica (si riferisce alla Discarica Resit a Giuliano) sono state smaltite 30.700 tonnellate di rifiuti provenienti dalla bonifica dell’ACNA di Cengio, che si è attuata traslando il danno ambientale da Cengio a Giuliano, attraverso tutta una serie di condotte artificiose, modulando e modificando i vecchi FIR per evitare lo svelamento della reale sostanza smaltita all’interno della Resit."


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