22/03/12

La gestione in house va garantita

Questo e' il testo del mio intervento sull'ordine del giorno che il Governo ha accettato come  riformulazione che ha consentito di precisare che il servizio di gestione integrata dei rifiuti rientra nei servizi a rete e quindi può usufruire della possibilità di derogare per tre anni per la messa sul mercato delle proprie azioni
PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/5025/54.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, in pochi minuti vorrei illustrare questo ordine del giorno, che riguarda il tema dei servizi pubblici locali con particolare riferimento alle aziende pubbliche che gestiscono il servizio del ciclo integrato dei rifiuti.
Tuttavia, poiché a livello comunitario le forme di gestione che sono consentite sono, di fatto, tre: la gestione cosiddetta in house providing o comunque direttamente pubblica, la gestione mista e la gestione privata, io ritengo che con questo provvedimento, associato agli altri provvedimenti legislativi, anche del precedente Governo, e che rimangono ovviamente in vigore, di fatto, la gestione in house providing viene praticamente cancellata nel nostro Paese. Infatti, mettendo sia dei tempi definiti per l'eventuale vendita delle azioni o per l'immissione di queste azioni sul mercato, sottoponendo a un patto di stabilità rigido questi consorzi pubblici o queste aziende pubbliche, riducendo il volume d'affari a duecentomila euro, a fronte dei novecentomila euro che erano previsti prima, di fatto, si decreta la morte di questo sistema di gestione.
Tra l'altro, sarebbe anche interessante capire, signor sottosegretario, la modifica che è stata introdotta al Senato perché c'è stata una divisione dei servizi pubblici locali in quelli a rete e in quelli non, non specificando neanche in maniera troppo precisa quali siano i servizi a rete. Per questi servizi a rete si crea, di fatto, nell'attuale provvedimento, una possibilità costituita da un'eventuale fase di transizione che faciliti l'aggregazione dei gestori, e questa è sicuramente una cosa assolutamente positiva, e si stabiliscono dei criteri minimi dimensionali, ma questo solo per i servizi a rete. Quindi, leggendo attentamente il provvedimento sembrerebbe che la gestione integrata dei rifiuti sia completamente esclusa da questo processo, cosa che non era nel decreto-legge originale.Non è che noi non siamo d'accordo sul fatto che questo mercato debba essere aperto e debba essere il più possibile liberalizzato però, se si fa una radiografia della situazione di gestione e soprattutto del ciclo integrato dei rifiuti in questo Paese, ci si rende conto che forse le esperienze più virtuose, sia da un punto di vista della gestione economica ma anche dei risultati per quanto concerne la raccolta differenziata, piuttosto che l'attivazione di filiere di recupero positive, riguardano spesso questi consorzi pubblici locali. C'è una situazione molto diffusa nel Veneto, tra l'altro sono consorzi pubblici locali che gestiscono un volume di abitanti di oltre un milione di persone; ci sono delle gestioni assolutamente positive in Lombardia; ci sono delle gestioni assolutamente positive anche in Emilia e, probabilmente, anche in altre parti d'Italia.Quindi, con questo ordine del giorno, di fatto, chiediamo al Governo di rivedere un po' questa norma perché, se si vuole davvero andare verso un processo di liberalizzazione, ciò che conta sono i parametri di efficienza e di efficacia nella gestione del servizio che devono essere mantenuti, e non, invece, una idea generale di introduzione del privato nel mercato perché, sempre nelle esperienze italiane, andando a vedere dove sono state costituite delle società miste, con l'ingresso dei privati, non è che questo si sia tramutato automaticamente in un miglioramento dell'efficienza del servizio, anzi, se andiamo a vedere alcune situazioni nel Paese direi che, spesso, il servizio è peggiorato. Perciò, non sempre, privato è bello.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ALESSANDRO BRATTI. Mi avvio a concludere, signor Presidente, ma credo che, giustamente, se si vuole andare verso un sistema liberalizzato, debbano essere considerati dei parametri di efficienza e di efficacia. Quindi, in questo ordine del giorno, sostanzialmente si chiede al Governo di rivedere questa situazione non in un'ottica di conservazione ma di ammodernamento del sistema attuale.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Bratti.



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