30/04/08

Perdenti ma determinati: riflessioni di una "matricola"


Sono iniziati i lavori parlamentari. Il clima non è dei più favorevoli: pesa la sconfitta di Roma. Il malcontento unito al disorientamento delle "matricole" creano un ambiente non entusiasmante. Quando si perde, che sia politica o sport, si tende a mettere tutto in discussione. Per un Partito appena nato è un rischio che può essere degenerante. Io penso si debba continuare sulla strada intrapresa: programmi, chiarezza e ricambio della classe dirigente. Sono troppe le incrostazioni storiche che non permettono un dialogo sereno, troppi i rancori. Una riflessione sulla sconfitta è fondamentale. Così come è cruciale radicare, di più, di nuovo e in modo diverso, il partito nel territorio. Quindi ben venga un confronto, anche aspro, che non deve essere vissuto e portato avanti come un regolamento dei conti.
Ho aderito con entusiasmo al PD anche, e soprattutto, nel superamento della logica della somma dei due partiti maggiori che lo hanno costituito.
Da oggi, non solo dobbiamo pensare a conquistare una parte dell'elettorato, non solo bisogna capire come portare le istanze di una parte della sinistra non istituzionalmente rappresentata, ma dobbiamo anche impegnarci per mantenere la fiducia di chi ci ha votato.
ps
Fini Presidente con 335 voti e applauso bipartisan

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, la tua passione si sente. Traspare dal video del blog. Ti fa onore.

Inizio con una polemicuzza. Perchè dici che avete perso? Secondo me avete quasi-vinto. ci solo altri che hanno veramente perso: la sinistra e gli ambientalisti. Propongo uno scambio di idee tra due blog: il tuo e quello dei perdenti autentici:

http://eorakesifa.wordpress.com/

Blogghiamoci! Ciao Paolo

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, come vedi ti seguo ancora, mi auguro che da questa legislatura inizi qualcosa di diverso: più collaborazione fra governo e opposizione sul tema del lavoro dei giovani, scuola, trasporti e infrastrutture, sicurezza.
Ti auguro sinceramente un buon lavoro.
Fegio

Patrizio Fergnani ha detto...

Ciao Sandro, per cominciare col piede giusto evitiamo di chiamare il governo “nostro” col nome di “Governo Ombra”…stare all’ombra di quello che sarà il governo più buio della repubblica ci sprofonda nelle tenebre più assolute. Capisco il senso storico del governo ombra ma bisognerebbe trovare un nome più simpatico (Governo luce sembra non possa andare…ricorda l’Enel!). Il PD nazionale ha (o dovrebbe avere...anche se a vedere Rutelli non si direbbe) esperti di comunicazione: metteteli al lavoro, fateci uscire dall’ombra.