23/01/15


''Abbiamo riscontrato problemi seri - ha aggiunto Bratti - legati alla mancanza di una strategia che ha determinato l'assenza degli impianti necessari e un'eccessiva frammentazione delle societa' di gestione.

Tutto questo costituisce un terreno fertile per le infiltrazioni criminali, non necessariamente di stampo mafioso, spesso correlate a fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione''. Su questo tema sono stati ascoltati dalla Commissione sia il sindaco di Genova e della Città metropolitana, Marco Doria, sia il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. ''C'è un rimpallo di responsabilità: da un lato - ha spiegato Bratti - il Comune di Genova ha cambiato idea sul tipo di impianto e i Comuni lamentano la mancanza di un piano regionale, dall'altro la Regione afferma che i Comuni cambiano spesso idea sulla strategia. A fronte, poi, di un dato ancora basso sulla racccota differenziata, abbiamo riscontrato un costo molto alto per la gestione, tra i più alti del Nord Ovest. Quello che è mancato è la strategia. Il sindaco - ha proseguito Bratti - ci ha prospettato un piano industriale dell'azienda municipalizzata Amiu che potrebbe consentire di uscire da questa situazione, ma ci riserveremo di verificare. Non c'è dubbio che la frammentazione e il numero eccessivo di gestori rendono questa regione un terreno molto fertile per situazioni di carattere criminogeno non necessariamente di stampo mafioso ma piuttosto associate a fenomeni corruttivi della pubblica amministrazione. E' un tema diverso dall'associazione stampo mafioso, che e' presente anche in questa regione. E' una fenomenologia comune - ha concluso Bratti - quando la gestione esce dai criteri dell'ordinarietà''.

(AGI)

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