19/01/15

Ilva: delegazione Confindustria Taranto incontra ministro Gnudi


Una delegazione di Confindustria Taranto verra' ricevuta oggi intorno alle 17 al Mise dal ministro Federica Guidi.

Si parlera' della situazione dell'Ilva e delle ricadute sull'indotto. L'incontro e' stato concordato tra la stessa Guidi e il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, che guida la protesta delle imprese oggi a Roma in piazza Montecitorio. La notte scorsa, a bordo di pullman, circa 200 tra titolari e rappresentanti di imprese dell'indotto Ilva sono partiti da Taranto alla volta di Roma per chiedere al Governo di intervenire in loro difesa. Le imprese temono che con l'imminente ricorso dell'Ilva all'amministrazione straordinaria con la legge Marzano i crediti da queste maturate nei confronti del gruppo siderurgico entrino in una prospettiva di massima incertezza rendendone problematica l'esigibilita'.Le imprese - che pure hanno ottenuto dall'Ilva dei pagamenti parziali per i lavori eseguiti e fatturati nei mesi scorsi - affermano che la salvaguardia dei crediti maturati e non ancora liquidati, e' di fondamentale importante per la loro continuita' operativa. Oltre a manifestare a Roma, le imprese hanno anche annunciato il blocco di ogni attivita' nell'Ilva di Taranto e la messa in liberta' del loro personale: 3000 addetti. Iniziativa, quest'ultima, che e' stata contestata dalla Fiom Cgil. "Prima di vedere il ministro Guidi - annuncia Cesareo -, avremo contatti con i senatori Gasparri e Tomaselli, rispettivamente di Forza Italia e del Pd, visto che il decreto legge che dispone l'amministrazione straordinaria dell'Ilva e' attualmente al Senato per la discussione. Chiediamo che negli emendamenti si tenga presente la situazione critica delle imprese di Taranto". Cesareo afferma di essersi sentito telefonicamente anche col commissario dell'Ilva, Piero Gnudi, il quale - riferisce il presidente di Confindustria Taranto - "chiede che non si arrivi allo spegnimento degli impianti del siderurgico anche a seguito del blocco dell'indotto e ci dice che le imprese devono stare tranquille perche' verranno tutelate. Se questa e' davvero la linea - aggiunge Cesareo -, chiediamo allora che le relative garanzie siano formalizzate esplicitamente".

(AGI)

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