02/01/15

C'è la mappa delle aree per il Deposito nazionale nucleare

Sogin l'ha consegnata all'Ispra, entro tre mesi la pubblicazione

E' pronta la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) ad ospitare il Deposito Nazionale Nucleare per circa 75mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità. La Sogin (la societa' di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi) oggi ha consegnato la mappa all'Ispra, che entro due mesi dovrà verificare il rispetto dei criteri indicati nella 'Guida tecnica per la localizzazione' e poi validarla. Successivamente, nell'arco di un mese, è atteso il nulla osta dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per rendere pubblica la Carta e il Progetto preliminare.
Si stima un investimento complessivo di circa 1,5 miliardi di euro per la realizzazione, circa 1.500 occupati l'anno per quattro anni e 700 posti di lavoro per la gestione. Sogin, entro i sette mesi indicati dalla pubblicazione della Guida tecnica dell'Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale), ha stilato la mappa rispettando i 15 criteri di esclusione delle aree su cui potrà essere costruito il deposito all'interno di un Parco tecnologico (un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, per attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato).Escluse aree vulcaniche attive o quiescenti, località a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa, aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le 'fasce fluviali', dove c'è una pendenza maggiore del 10%. No ad aree naturali protette, che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie. Individuate le aree potenzialmente idonee, ci saranno successive indagini a livello regionale e valutazioni socio economiche. Dopo il via libera dei ministeri, partirà la consultazione pubblica, che culminera' in un Seminario Nazionale, dove saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti e interessati. Secondo il direttore generale dell'Ispra, Stefano La Porta, alcune zone potrebbero candidarsi perchè questa volta l'approccio è trasparente. Quindi si dovrebbero evitare le contestazioni del 2003 quando la protesta di Scanzano Jonica, in Basilicata, individuata da Governo per costruire un deposito interrato, costrinse l'Esecutivo a rinunciare. Il Deposito - l'Italia e' l'ultimo Paese Ue a non averlo - è un'infrastruttura di superficie dove mettere in totale sicurezza i rifiuti radioattivi e consentirà di completare lo smantellamento degli impianti nucleari italiani e di gestire tutti i rifiuti radioattivi, compresi quelli provenienti da attivita' di medicina nucleare, industriali e di ricerca.

(ANSA).

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