26/12/14

L'ok del Governo al decreto salva Ilva: finisce l'era dei Riva, arrivano tre commissari

Approvato il testo in Consiglio dei ministri. "E' il mio regalo ai cittadini di Taranto, spesso umiliati dalla politica". Via i privati, torna la mano pubblica con tre manager che avranno immunità: non potranno essere indagatise viene rispettato il piano ambientale. Garanzie sull'ambiente ma non sull'occupazione. E si allungano i tempi per completare la bonifica. Possibile l'affitto degli impianti, oltre alla vendita. Pronti 500 milioni di fondi europei e da Fintecna. Soldi anche per il porto e per i musei

SEI articoli per disegnare il futuro di Taranto: "Per me è l'atto più importante, il modo in cui voglio dare il buon Natale ai cittadini di Taranto, città spesso umiliata dalla politica" ha detto il premier Matteo Renzi. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto salva Ilva. Il siderurgico da gennaio non sarà più nelle mani dei Riva ma sarà gestito da tre commissari straordinari. Un commissariamento che avrà una durata a tempo, di massimo 36 mesi, perchè poi l'azienda dovrà essere venduta al miglior offerente che dovrà garantire produzione e ambiente ma non necessariamente i numeri dell'attuale forza lavoro. Un salvacondotto penale per il commissario che non potrà essere indagato se rispetterà i tempi del piano ambientale. Tempi che verranno ulteriormente dilatati: 80 per cento di applicazione entro luglio dell'anno prossimo e il resto da stabilire con un decreto del presidente del Consiglio. Premier che appena ieri aveva sfidato la Ue sull'eventuale accusa di aiuti di Stato: "L'Europa non ci può impedire di salvare i bambini di Taranto"
Nel decreto ci sono quattro grandi voci: aspetti culturali, sblocco di alcuni lavori come porto e bonifiche, fino a 30 milioni di euro alla regione puglia per programmi di riqualificazione dell'ospedale e la creazione di una ricerca ad hoc sui tumori. "L'ilva- ha spiegato Renzi- andrà in amministrazione straordinaria a gennaio: avremo la possibilità di usare la marzano come fu per alitalia nel 2008, spero con risultati migliori. Nomineremo tre commissari che gestiranno rilancio azienda e risanamento ambientale, accompagnati da un investimento pubblico che avrà successo se avrà un tempo limitato ragionevolmente tra un minimo di 18 a un massimo di 36 mesi".
Per il presidente del consiglio "ci sono momenti in cui l'intervento pubblico è fondamentale per salvare le sorti di un polo industriale. E' la grande scommessa di sviluppo di quell'aerea. Credo sia l'atto più emozionante del consiglio dei ministri. La responsabilità ci chiama e prendiamo in faccia il vento che serve - conclude Renzi- cercando di rimediare agli errori fatti in passato. Ci sarà un grande e diretto investimento dello stato. Almeno un miliardo per l'ambientalizzazione e 800 milioni per gli altri investimenti".

Per prima cosa la legge modifica la vecchia Marzano ed estende la possibilità di accedere all'amministrazione straordinaria per le imprese che gestiscono almeno un siti di interesse strategico nazionale, come appunto l'Ilva. Il testo prevede poi la nomina un commissario che dovrà vendere, o anche affittare, l'azienda con trattativa privata.
"L'affittuario o l'acquirente dovranno garantire continuità produttiva e rapidità dell'intervento" dice il Governo senza offrire dunque tutele scritte da un punto di vista occupazionale. Tutele invece avrà il commissario che per fare partire i progetti previsti dal piano ambientale potrà saltare tutta una serie di autorizzazioni, con il principio del silenzio-assenso nel giro di venti giorni. Ma soprattutto, dopo le annunciate dimissioni di Piero Gnudi, c'è attenzione sui tre nomi. Ma hiunque sia avrà comunque una sorta di salvacondotto: se il piano ambientale verrà rispettato, i commissari non potranno essere perseguiti penalmente per le sue condotte. E sarà salvato anche da un possibile reato di bancarotta se i soldi verranno messi a disposizione delle misure per la tutela ambientale e sanitaria o per la continuazione dell'esercizio di impresa.

Rimane quindi saldo quanto previsto dal piano ambientale e industriale predisposto dal commissario Enrico Bondi prima e da Gnudi poi. L'unica novità è lo slittamento delle prescrizioni che dovranno essere rispettate all'ottanta per cento entro luglio di quest'anno e il restante venti rimarrà "nelle mani" del presidente del consiglio che dovrà indicare un termine con un successivo decreto. In questa maniera, quindi, alcune opere centrali (come la copertura dei parchi minerali) potranno essere posticipate a data da destinarsi. Viene chiarito però che non ci sarà alcuno sconto: anche i privati dovranno impegnarsi ad attuare le prescrizioni contenute nel piano ambientale.

Molto dettagliate anche le parti di copertura finanziaria. Al commissario verranno messi a disposizione 375 milioni per il 2015 e il 2016 dai fondi regionali (divisi tra il piano di azione e coesione e i Fesr) oltre ai 137 milioni per il 2015 che arriveranno da Cassa depositi e prestiti tramite Fintecna. Ma soprattutto, a garanzia di tutta l'operazione viene tirata fuori una vecchia clausola del contratto di vendita di Iri ai Riva, attraverso la quale oggi Fintecna, per conto di Iri, offre la "garanzia ambientale" a tutta l'operazione. Accanto a questo ci sarà un pacchetto dedicato a Taranto, anche se non direttamente a Ilva. Lo ha sottolineato il sindaco Ippazio Stefano che ieri ha avuto un lungo colloquio con il sottosegretario Graziano Delrio.

"Ci sarebbero buone notizie per la bonifica del Mar Piccolo, del quartiere Tamburi, della città vecchia
e per il porto, e anche per le tutele occupazionali" ha detto, in riferimento a programmi di sostegno per la rigenerazione urbana di alcune zone. Tutta l'operazione posticipa di almeno un anno l'ingresso dei privati e cambia completamente le carte in tavola sulla questione Ilva. "Non si deve perdere mai di vista - ha detto ieri l'arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, nel messaggio di Natale alla città - la minaccia ambientale e i pericoli per la salute

di GIULIANO FOSCHINI

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