14/12/14

(Er) Rifiuti. Comune Reggio apre a import buone prassi di Parma

Per portare differenziata al 75%; si valuta pure tariffa puntuale

Prove di dialogo tra Pd e Movimento 5 stelle, ma anche tra Reggio Emilia e Parma, sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Sono andate in scena ieri, nella riunione della commissione Territorio e Ambiente che si è tenuta nel municipio di Reggio. Alla seduta infatti, su proposta dell'assessore comunale all'Ambiente Mirko Tutino, è intervenuto anche il suo omologo di Parma Gabriele Folli, che ha spiegato il percorso seguito oltre l'Enza sui rifiuti illustrandone i risultati. A due anni dall'insiediamento dell'amministrazione grillina di Federico Pizzarotti la città ducale si appresta infatti a chiudere il 2014 con una media di raccolta differenziata del 68% circa, dopo il picco del 70% raggiunto in alcune zone lo scorso maggio. Entro la prossima estate inoltre, entrerà in vigore la cosiddetta tariffa puntuale, che commisura i costi sostenuti dalle famiglie ai rifiuti conferiti. Tutte esperienze -oltre a quelle di Pociglio e Cadelbosco illustrate dai sindaci Giammaria Manghi e Tania Tellini- a cui Reggio guarda con interesse, in vista di una prossima rivoluzione del proprio sistema di raccolta. E' stato infatti proprio Tutino, nella precedente riunione dell'organo consiliare a "rottamare"l'attuale sistema di raccolta reggiano (differenziato per zone), legando la "riforma" all'aumento dei costi di smaltimento. In particolare a Reggio i costi del sistema di gestione dei rifiuti sono saliti dal 2013 al 2014, passando da 27,2 a 28,4 milioni. In media ogni reggiano paga per il servizio 154 euro. La raccolta differenziata nella citta' del Tricolore infine si attesta sul 60%. I tecnici di Iren, presenti all'incontro, hanno illustrato una proposta di massima di riordino del sistema che prevederebbe, spostando le varie voci di spesa, un equilibrio generale del servizio. Nello specifico, secondo le stime, con il nuovo sistema si avrebbero maggiori costi per il trattamento dei rifiuti -imposto dalle normative di settore- per 2,4 milioni, e di raccolta per 550 mila euro circa. Spese compensate da una riduzione dei costi di smaltimento (grazie alla più efficace raccolta differenziata) di 1,7 milioni a cui aggiungere i ricavi dei materiali portati a riciclo per 1,2 milioni. Capitolo a parte quella della tariffa puntuale, spiegato da Folli, che prevede di introdurre una terza componente nella tariffa dei rifuti oltre a quella fissa (legata alla superficie dell'immobile) e variabile (connessa al numero di componenti familiari). In pratica, attraverso bidoncini e sacchi dotati di microchip, si prevede di istitutire una soglia minima di conferimenti, superata la quale i cittadini pagheranno di piu'. "Abbiamo convocato quest'incontro- spiega Tutino- con l'obiettivo di studiare le esperienze vicine a noi e importare le buone pratiche nel nostro progetto di estensione del porta a porta su tutta la citta' e superare il 75%, introdurre la tariffa puntuale e investire sull'informazione ai cittadini". Ogni esperienza, per l'assessore, "ha punti di forza e di debolezza, non si deve mai smettere di studiare. Mettendo sul tavolo i dati, senza ipocrisie e senza barriere di parte".

(DIRE)

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