Ridurre il rischio idraulico e rinaturalizzare le sponde dei fiumi,
martedì saremo a Stati Generali
Migliaia di
scuole italiane "6.122 per l'esattezza, sorgono in aree potenzialmente a
elevato rischio idrogeologico", per questo bisogna "agire subito"
riducendo "il rischio idraulico, migliorando "la qualità delle acque,
rinaturalizzando le sponde dei fiumi", in altre parole, " curando la
manutenzione del territorio". E' Gian Vito Graziano, presidente del
Consiglio Nazionale dei Geologi, a diffondere oggi i dati dello studio
Cresme-Cng. "Le scuole italiane in aree potenzialmente ad elevato
rischio idrogeologico sono 6.122 . Al terzo posto di questa graduatoria
segnala Graziano c'è la Lombardia con 629 edifici scolastici in aree
potenzialmente ad elevato rischio idrogeologico, al secondo
l'Emilia-Romagna con 815 ed al primo la Campania con 994 edifici". In
Italia, evidenzia il numero uno del Cng nominato nell'Unità di Missione,
Italiasicura, istituita dal Governo per la lotta al dissesto
idrogeologico e presieduta da Erasmo D' Angelis, "dall'inizio del '900
ad oggi abbiamo avuto più di 4.000 eventi gravi, di cui più di 1.600
hanno prodotto vittime ed ingenti danni all'agricoltura ed al mondo
delle imprese". A fronte di questo scenario, "nel nostro Paese bisogna
ridurre il rischio idraulico, migliorare la qualità delle acque,
rinaturalizzare le sponde dei fiumi e curare la manutenzione del
territorio" rimarca Graziano che martedì prossimo sarà agli Stati
Generali sul Dissesto Idrogeologico in Italia convocati dal Governo.
Agire
subito, i cambiamenti climatici rappresentano un'aggravante, non
un'attenuante "Quanto sta accadendo in queste ore in
Italia dimostra afferma Graziano- che le cause del dissesto
idrogeologico non risiedono soltanto nei cambiamenti climatici, ma
soprattutto nello stato di grave malattia in cui versa il territorio
italiano, che in dispregio alla sua straordinaria bellezza, stiamo
lasciando morire per incuria, senza neanche tentarne la cura. Dietro i
cambiamenti climatici si sono trincerati in troppi, ritenendo che certe
situazioni fossero fatalmente da accettare". Ancora una volta, invece,
osserva il geologo, "emerge in tutta la sua gravità il fatto che una
pioggia, magari solo un po' più severa, sia sufficiente a mettere in
ginocchio intere regioni. I cambiamenti climatici rappresentano
un'aggravante, non un'attenuante" conclude. Per ribadire le sue ragioni
il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi sarà dunque agli Stati
Generali sul Dissesto Idrogeologico in Italia convocati dal Governo,
aperti alla stampa ed in programma nella Nuova Aula dei Gruppi
Parlamentari della Camera dei Deputati. Graziano parlerà ad una platea
in cui è prevista la presenza del Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, del Ministro dell'Ambiente,
Gian Luca Galletti, del Coordinatore di ItaliaSicura, Erasmo D'Angelis,
del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, e
dei Presidenti di Regione nominati commissari di Governo contro il
dissesto idrogeologico.
(AdnKronos)
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