27/11/14

Oltre 100 milioni per il bonus 65% all'antisismica

Estensione a schermature solari, adeguamenti antisismici e impianti di climatizzazione alimentati a biomasse.

Il bonus del 65% per l'efficientamento energetico esce fortemente ritoccato dal passaggio in commissione Bilancio alla Camera. I deputati, infatti, hanno votato nella seduta di mercoledì un pacchetto di diversi emendamenti, pensati per rivedere il perimetro delle detrazioni fiscali. Si tratta di misure dal grande potenziale ma che, nella pratica, non dovrebbero avere un impatto gravoso sui conti pubblici. Complessivamente, per pagare i relativi oneri sono stati previsti nella manovra circa 105 milioni di euro tra il 2015 e il 2025, per un totale di dieci anni. Intanto, la manovra si prepara a chiudere il suo percorso alla Camera. La commissione Bilancio ha completato i suoi lavori e il Governo si è detto pronto a blindare il testo con la fiducia nella giornata di venerdì.

La prima novità riguarda l'estensione del bonus anche «all'acquisto e alla posa in opera delle schermature solari, di cui all'allegato M del decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311». Lo sconto sarà applicabile dal primo gennaio al 31 dicembre del 2015. E avrà un limite di spesa: il valore massimo della detrazione sarà pari a 60mila euro. Calcoli alla mano, significa che gli interventi potranno avere un valore massimo di 92mila euro. Per finanziare questa misura viene previsto un carico di 4,9 milioni di euro tra il 2016 e il 2017.
Ma non è tutto. La detrazione in questione si applica "anche alle spese sostenute per l'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili". Lo sgravio si applica nel 2015 e per un valore massimo di detrazione pari a 30mila euro. Significa che gli interventi potranno avere un valore complessivo di circa 46mila euro.

Il terzo tassello riguarda gli interventi per la riduzione del rischio sismico. Viene allungata fino alla fine del 2015 l'agevolazione del 65% per le operazioni che adeguano i fabbricati alle regole in materia di terremoti. Il tetto massimo viene confermato in 96mila euro per unità immobiliare. Con una precisazione: la misura sarà limitata alle opere che ricadono in aree ad alta pericolosità sismica (zone 1 e 2), mentre la commissione Ambiente aveva chiesto di estendere il bonus anche ai Comuni a rischio sismico basso. Da sottolineare che i fondi necessari a pagare queste ultime due misure sono davvero pochi: un milione nel 2015, 13,5 milioni nel 2016, 10,4 nel 2017, 9,6 dal 2018 al 2025. Per dieci anni, si parla di 101,7 milioni di euro.
Intanto, la manovra ha chiuso il suo percorso in commissione Bilancio e si prepara ad essere votata da Montecitorio. Il presidente Francesco Boccia ha già dato mandato al relatore e il Governo si è detto pronto a porre la fiducia su tre distinti articoli che compongono il Ddl, per ragioni di omogeneità. L'esame in Aula partirà venerdì pomeriggio. Il testo sarà votato nel week end e dovrebbe chiudere il suo percorso domenica.

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