18/11/14

Delrio, faremo grande piano nazionale contro dissesto Investiremo i miliardi previsti dall'accordo Ue


Il governo farà un "grande piano nazionale" sul rischio idrogeologico e conseguenti interventi da fare. Lo ha detto ad Alessandria il sottosegretario Graziano Delrio

"Almeno potremo dire - ha sottolineato - che abbiamo fatto davvero tutto il possibile per proteggere un territorio tanto fragile come il nostro". "Siamo vicini alle famiglie delle vittime - ha aggiunto Delrio - e cerchiamo di affrontare al nostro meglio fragilità enormi dal punto di vista idrogeologico". "Ci troviamo a dover recuperare 30 anni di ritardo" ha scritto su Twitter il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, sottolineando che allo stato ci sono 25 stati d'emergenza attivi. "Investiremo i miliardi previsti dall'accordo Ue - ha aggiunto - per il dissesto idrogeologico".
"Il Patto di stabilità non sarà un problema per chi ha subito eventi catastrofici come il terremoto o eventi drammatici come le alluvioni" ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio in un vertice in mattinata in prefettura a Genova. "I sindaci sappiano che non ci devono essere timori per gli investimenti per la sicurezza". "Il 2015 potrà essere affrontato da questi sindaci con molta più serenità", ha detto Delrio spiegando che "il Governo sta mettendo a punto in questi giorni l'emendamento da inserire nella Legge di Stabilità". "Uno Stato serio è al fianco di chi ripristina la sicurezza dei cittadini" ha sottolineato Delrio. "Faremo accendere anche nuovi mutui per 3 miliardi di euro a tasso zero a tutti i comuni che intendono investire nelle proprie comunità" ha proseguito. Il governo "sta valutando l'ipotesi di introdurre l'assicurazione obbligatoria per soggetti pubblici e privati contro le calamità naturali" ha detto poi Delrio al termine dell' incontro avuto ad Alessandria con i sindaci dei Comuni della provincia colpiti dall'alluvione. "Quello dell'assicurazione - ha precisato - è un tema delicato da affrontare insieme al Parlamento. E' una ipotesi che stiamo valutando".

Burlando,sì a opere, soldi arrivano

"I lavori partono anche se i soldi arriveranno nel 2015, ovvero quando dovremo pagare le opere" ha detto il governatore della Liguria Claudio Burlando. "Il passo avanti notevole è l'assunzione di responsabilità politica per far partire le somme urgenze", ha aggiunto sottolineando che la Liguria in un mese ha subito danni per un miliardo per il maltempo che ha colpito negozi, aziende, opere pubbliche. Burlando ha rilevato che in regione ci sono 300 strade interrotte da frane e cedimenti di carreggiate.  "L'impegno per pagare le opere nel 2015 è una cosa portata a casa, ed è un punto molto importante" ha proseguito Burlando spiegando che tra i "passi avanti notevoli" c'è la questione dello "sblocco" del Patto di stabilità mentre "ci sono cose ancora da chiarire meglio". "Dobbiamo parlare di imprese e famiglie - ha detto il governatore -, cosa che faremo giovedì nella riunione a Roma. Ma sul fronte dei lavori c'è un'assunzione di responsabilità condivisa per farli partire, e una decisione comune su come farvi fronte".

Bagnasco, le risorse ci sono

Le risorse ci sono e quindi devono iniziare subito i lavori per la messa in sicurezza del Bisagno. Il cardinale di Genova, Angelo Bagnasco, in un'intervista a Tv2000 punta il dito sulle responsabilità delle autorità. "E' vero che le situazioni climatiche tutti ormai le riconosciamo essere diversificate, a volte anche con una dose di imprevisto che complica tutto. Però - afferma - la manutenzione non c'è, per lo meno non è sufficiente. Dal 2011 a oggi ci chiediamo tutti che cosa sia stato fatto. So che ci sono dei blocchi della magistratura, così si dice, che possono a volte fermare i lavori per motivi particolari, però questa situazione non può assolutamente essere accettata, tanto più che sappiamo che le risorse finanziarie c'erano, ci sono, quindi devono assolutamente iniziare i lavori per ripulire il Bisagno, gli altri rivoli, gli altri torrenti di Genova e della Liguria". Le amministrazioni e il governo centrale devono "intervenire su tre fronti: primo iniziare veramente e portare a conclusione le opere pubbliche; secondo intervenire sui mutui che ancora nel 2011 sono stati accesi e questa gente non li ha ancora estinti, quindi intervenire sui mutui per facilitare; e terzo dare dei contributi senza burocrazia perché la gente ha bisogno di sentire che lo Stato è vicino" chiede il cardinale di Genova. La Chiesa si sta prodigando, assicura Bagnasco che già ieri aveva chiesto alle autorità di dare "segnali concreti di vicinanza", ma è lo Stato che deve far sentire la sua presenza. "Bisogna che noi come comunità cristiana cerchiamo di essere vicini il più possibile e cerchiamo di farlo anche con dei piccoli interventi che stiamo raccogliendo. I vescovi italiani hanno stanziato un milione dall'otto per mille, questo è un buon aiuto. E stanno arrivando questi aiuti secondo le necessità". "È una funzione di supplenza che la comunità cristiana fa molto volentieri" assicura il cardinale secondo il quale però nello stesso tempo sono le amministrazioni e il governo centrale che devono intervenire. "Di fronte al ripetersi di queste tragedie, veramente l'amarezza è tanta e si è tentati dalla sfiducia.. viene da dire: come è possibile! Sembra che la Liguria - dice il cardinale nell'intervista - stia cedendo sotto la pressione della pioggia, la respinga ormai, non sia più in grado di assorbire. Vuol dire che c'è qualcosa che ormai ha raggiunto un limite. Bisogna ritornare a una messa in sicurezza".

Borletti, tutela paesaggio resta centrale

"Di fronte ai disastri e alle alluvioni che hanno colpito il nord Italia non si può che fare una riflessione seria sulle responsabilità che hanno portato il nostro Paese a essere uno dei più cementificati di Europa e con un tasso di abusivismo altissimo. La gestione del territorio e la tutela del paesaggio sono due concetti che non possono essere separati come invece avviene. Mettere in sicurezza il territorio senza rafforzare gli strumenti che permettono al ministero dei Beni culturali e del Turismo di tutelare un bene collettivo come è il paesaggio sarebbe una strada poco efficace". E' l'analisi di Ilaria Borletti, sottosegretario ai Beni culturali e Turismo. "Le nostre Sovrintendenze - sottolinea Borletti in una nota - devono essere messe in condizione di operare efficacemente al servizio dei cittadini: privarle di mezzi, di risorse e di autorità in questo ambito è una visione contraria all'interesse del Paese. Certamente i condoni, così come la necessità degli enti locali di garantirsi delle entrate attraverso gli oneri di urbanizzazione unita alla reticenza delle Regioni nell'adottare i piani paesaggistici hanno contribuito a portarci in questa situazione. Si può 'cambiare verso', ma bisogna farlo anche ridando autorevolezza all'esercizio di tutela esercitato dallo Stato".

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