"Non possiamo più perdere tempo, il ddl che introduce la fattispecie
dei reati ambientali nel codice penale deve essere licenziato dal Senato
entro l'anno". Lo dice l'on.le Alessandro Bratti, Presidente della
Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse
al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati,
sottolineandone l'importanza come strumento essenziale nella lotta al
crimine ambientale, anche di stampo mafioso.
"Dagli
approfondimenti e dalle numerose audizioni svolte, in questi mesi, dalla
Commissione - sottolinea Bratti - è emerso che la maggior parte dei
reati ambientali anche gravi, sono di fatto trattati come semplici
contravvenzioni al codice civile. Ciò significa - spiega il presidente -
che gli stessi non solo cadono in prescrizione ma, soprattutto, che non
è possibile effettuare delle indagini approfondite anche attraverso
l'utilizzo delle intercettazioni, in questo modo è di fatto impossibile
contrastare in maniera efficace questi fenomeni".
"Il Presidente del Senato, Sen. Pietro Grasso, a seguito della mia sollecitazione affinché il disegno di legge - fermo da mesi nelle Commissioni Giustizia e Ambiente - fosse al più presto calendarizzato in Aula, mi ha rassicurato garantendomi il suo impegno in tal senso. Questo provvedimento - conclude Bratti - insieme alla riforma delle agenzie ambientali rappresenta un pacchetto di riforme necessarie e indispensabili che eviterebbe di lasciare impunti i responsabili di tanti gravi illeciti ambientali".
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