
Il testo approvato dalla commissione ambiente prevede uno stanziamento complessivo di 35 milioni di euro nel 2015 – provenienti dalle aste delle quote di emissione di CO2 – per la “realizzazione del programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola, casa-lavoro”. I soldi serviranno al “finanziamento di progetti degli enti locali con popolazione superiore ai 100.000 abitanti diretti a incentivare iniziative di mobilità sostenibile, incluse iniziative di car-pooling e bike-pooling, la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, casa-scuola a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta delle auto in prossimità degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro”.
L’articolo 2 bis, infatti, si interessa anche del problema del traffico nelle ore di ingresso e uscita da scuola: grazie ai fondi stanziati, gli enti locali potrebbero finanziare le iniziative di “bike to school” o “walk to school” già attive in alcune grandi città italiane, spesso organizzate volontariamente da genitori che si occupano di accompagnare gruppi bambini a scuola senza muovere le macchine. “La filosofia del provvedimento è anche didattica, in un periodo un cui i bambini sono abituati a essere portati a scuola in macchina, si può insegnare loro che si può andare a scuola in bici o a piedi senza avere paura”, ha detto ancora Bratti.
“Abbiamo voluto con tutte le forze l’introduzione di questo articolo 2 bis sul ‘Programma di mobilità sostenibile’, e lo stiamo difendendo con i denti perché arrivi all’approvazione di Camera e Senato: il finanziamento è piccolo, ma serve a dare un segnale a favore della ‘mobilità dolce’, ultimamente trascurata a causa di problemi di bilancio, e a rilanciarla anche culturalmente”, ha detto a Ilfattoquotidiano.it Bratti. Se il collegato sarà approvata da Camera e Senato, il Ministro dell’Ambiente avrà 60 giorni per definire “il programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile e dei criteri per la presentazione dei progetti”, e altri 60 giorni per provvedere “alla ripartizione delle risorse e all’individuazione degli enti beneficiari”. “Il provvedimento dovrebbe andare in aula il 3 ottobre ed essere licenziato entro metà ottobre, per poi passare al Senato. Trattandosi di un collegato alla legge di stabilità, i tempi non possono essere lunghi”, ha concluso Bratti. “Se tutto va bene, ai primi di gennaio dovremmo avere i primi bandi”.
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