15/09/14

Ilva:domani riprende udienza preliminare disastro ambientale



Sarà transitoria,Cassazione deciderà 7/10 su rimessione processo

Riprenderà domani, nella palestra del comando provinciale dei vigili del fuoco di Taranto, l'udienza preliminare del procedimento per il disastro ambientale che sarebbe stato causato alla città dall'inquinamento prodotto dall'Ilva. Si tratterà in ogni caso, dopo la prima udienza del 19 giugno scorso, di un appuntamento transitorio, poichè pende dinanzi alla Cassazione una istanza di rimessione del processo, con conseguente trasferimento a Potenza, presentata da una quindicina di imputati.La Suprema Corte tratterà la questione nell'udienza del 7 ottobre. Proprio sulla base di questa istanza, a giugno il gup Vilma Gilli sospese l'udienza aggiornandola al 16 settembre. Alla sbarra ci sono 52 imputati (formalmente 53, ma l'ex patron dell'Ilva, Emilio Riva, è morto il 30 aprile scorso), per l'esattezza 49 persone e tre società, ovvero Ilva spa, Riva Fire (la holding del gruppo che controlla Ilva) e Riva Forni Elettrici. Tutti gli imputati sono in stato di libertà ad eccezione di Fabio Riva, all'epoca dei fatti contestati vice presidente di Riva Fire, attualmente in libertà su cauzione a Londra e destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, la prima per il procedimento di Taranto e la seconda emessa dal gip del tribunale di Milano per un'altra vicenda giudiziaria. Tra gli imputati non solo i vertici Ilva ma anche politici, tra cui il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata, amministratori, funzionari regionali e del ministero dell'Ambiente. In tutto sono invece 286 le persone offese indicate dalla Procura nella richiesta di rinvio a giudizio, tra le quali i ministeri dell'Ambiente e della Salute, il Comune e la Provincia di Taranto e la Regione Puglia. L'udienza di domani potrebbe fare qualche passo in avanti sul piano tecnico (ad esempio con il deposito delle richieste di costituzione di parte civile). L'aggiornamento sarà d'obbligo ad una data successiva al 7 ottobre, in attesa della decisione della Cassazione.
(ANSA)

Nessun commento: