Tra le altre cose con il recepimento di questa direttiva gli Stati membri dovranno, entro la fine del 2020, portare al almeno il 60% il peso dei rifiuti di imballaggio preparato per il riutilizzo e il riciclaggio. "Entro la fine del 2020 si legge saranno raggiunti i seguenti obiettivi minimi di preparazione per il riutilizzo e di riciclaggio per quanto concerne i seguenti materiali specifici contenuti nei rifiuti di imballaggio: 45% per la plastica; 50% per il legno; 70% per i metalli ferrosi; 70% per l'alluminio; 70% per il vetro; 85% per la carta e il cartone". Secondo la Commissione il recepimento delle direttive porterà : riduzione degli oneri amministrativi, in particolare per i piccoli enti o imprese; creazione di posti di lavoro (più di 180mila posti di lavoro diretti potrebbero essere creati entro il 2030, la maggior parte dei quali impossibili da delocalizzare fuori dall'Unione); riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (tra il 2014 e il 2030 potrebbe essere evitato il rilascio di circa 443 milioni di tonnellate di gas a effetto serra); effetti positivi per la competitività dell'Unione nei settori della gestione e del riciclaggio dei rifiuti, nonché nel settore manifatturiero; reintroduzione nell'economia unionale di materie prime secondarie. "È indispensabile che siano recepite per intero e correttamente" le direttive "se si vuole garantire il raggiungimento degli obiettivi in esse contenuti (ossia, proteggere la salute umana e dell'ambiente, utilizzare con maggiore efficienza le risorse, assicurare il corretto funzionamento del mercato interno e prevenire l'insorgere di ostacoli agli scambi e restrizioni alla concorrenza nell'Unione)", si legge nella relazione, che sottolinea come "la trasformazione dei rifiuti in risorse è un elemento decisivo, nonché l'anello mancante di un'economia circolare".
(Public Policy)
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