17/09/14

Clini: 2 ottobre riesame Bologna su domiciliari, legali chiedono documenti a MAE


Si discuterà il 2 ottobre prossimo al Tribunale del Riesame di Bologna il ricorso per la revoca dei domiciliari all'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini disposti dal gip nell'ambito dell'inchiesta ferrarese, trasferita poi dalla Procura generale della Cassazione a Roma.

L'inchiesta vedeva Clini indagato per la presunta distrazione di somme relative a un finanziamento di 54 milioni di euro destinati dal ministero dell'Ambiente a un progetto denominato 'New Eden', per la protezione dell'Ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq e finanziato con il sostegno internazionale. Intanto, sul risvolto romano dell'inchiesta in cui Clini è indagato per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione con l'aggravante della transnazionalità, i legali dell'ex ministro hanno richiesto al ministero degli Affari Esteri una serie di documenti finalizzati alla presentazione di una denuncia querela "nei confronti di coloro che avrebbero assunto iniziative finalizzate a delegittimare il programma di cooperazione ambientale presso le autorità italiane e cinesi". L'inchiesta si riferisce ai finanziamenti che il dicastero dell'Ambiente ha concesso alla Cina. L'ex ministro dell'Ambiente attualmente risulta indagato quindi dalla sola procura di Roma, a seguito del provvedimento della Cassazione che ha trasferito gli atti nella capitale. I pubblici ministeri, intanto, hanno fissato l'interrogatorio di Clini per quanto riguarda il procedimento originariamente pendente a Ferrara qualificando l'accusa non più come peculato bensì come corruzione.Clini ha documentalmente giustificato, nel corso dell'interrogatorio reso in precedenza con i pm di Ferrara, la dazione delle somme come corrispettivo di una complessa attività di consulenza svolta, al di fuori dei suoi impegni istituzionali, per conto dell'ong Nature Iraq, chiarendo che tali somme non sono riferibili ai finanziamenti del Ministero dell'Ambiente ed, inoltre, che il loro accredito su un conto corrente svizzero appariva necessario in considerazione delle esigenze di sicurezza connesse allo svolgimento dell'incarico, realizzato in un'area geografica altamente rischiosa per l'incolumità individuale. In relazione al conto svizzero, i legali di Clini hanno smentito le notizie pubblicate oggi evidenziando che il loro cliente non ne ha mai negato l'esistenza sia innanzi all'Autorità giudiziaria elvetica che a quella ferrarese ed, anzi, ha evidenziato di averlo aperto sottoscrivendo i documenti bancari presso un fiduciario.

(Adnkronos)

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