14/08/14

Nucleare, cosa prevede il Dlgs sulla direttiva Ue


Attualmente sono otto gli impianti nucleari da smantellare, mentre sono circa 55mila metri cubi i rifiuti radioattivi da trattare e smaltire nel nostro Paese.

Attualmente questi rifiuti vengono stoccati in 23 siti provvisori in undici Regioni, per esempio nelle province di Roma, Bologna, Palermo, Latina, Udine, Padova. In futuro dovranno essere stoccati in un Deposito nazionale, che dovrebbe iniziare ad essere realizzato tra quattro anni e per cui l'Ispra ha di recente pubblicato i "Criteri per la localizzazione di un deposito superficiale di smaltimento dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività". È del 3 marzo scorso un decreto legislativo varato dal Consiglio dei ministri, che recepisce le norme Ue (direttiva 2011/70/Euratom) sulla gestione dei rifiuti radioattivi. L'obiettivo è quello di definire la classificazione nazionale dei rifiuti radioattivi presenti e futuri "nel contesto degli standard internazionali" e verificarne "le misure di sicurezza nei diversi ambiti di gestione, dalla produzione di energia elettrica, alle applicazioni mediche, dell'industria, dell'agricoltura, della ricerca". Tra le altre cose il dlsg prevede la nascita dell'Isin, l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, e dispone la definizione, la valutazione e l'aggiornamento del Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. Ecco cosa conteneva il provvedimento varato dal governo.
COS'È E COME SI FINANZIA L'ISIN

L'Isin diventa l'Autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione; i suoi mezzi finanziari sono costituiti, per l'avvio della sua ordinaria attività, dalle risorse attualmente assegnate al Dipartimento nucleare dell'Ispra, dalle risorse derivanti dai diritti sulle commissioni che l'Isin stesso è autorizzato ad applicare, e "da quelle disponibili a legislazione vigente già destinate all'avvio delle attività dell'Agenzia per la sicurezza nucleare (Asn), ai sensi del decreto del ministro dello Sviluppo economico 15 febbraio 2011 e successivamente parzialmente riassegnate all'Ispra dal ministero dello Sviluppo economico, in seguito alla soppressione della predetta Agenzia", nella misura di 1 milione 205 mila euro. Entro 60 giorni dalla data di nomina del direttore dell'Isin, sarà l'Ispra a effettuare una riorganizzazione interna che assicuri alla nuova autorità "autonomia gestionale ed organizzativa ai fini dello svolgimento delle attività ad essa demandate; adozione del regime di separazione funzionale e amministrativa; dotazione di servizi e di strutture adeguate; fornitura di supporto per la gestione amministrativa del personale e delle procedure per l'acquisizione di beni e servizi con modalità separate rispetto all'Ispra".  

LE STRUTTURE MINISTERIALI DI RIFERIMENTO
Per quanto riguarda le strutture preposte allo svolgimento delle attività di competenza ministeriale inerenti all'attuazione della direttiva Ue, si farà riferimento: alla Direzione generale 'per il mercato elettrico, le rinnovabili e l'efficienza energetica, il nucleare' del ministero dello Sviluppo economico; alla Direzione generale 'per la tutela del territorio e delle risorse idriche' del ministero dell'Ambiente; al dipartimento 'Nucleare, rischio tecnologico e industriale' dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

(Public Policy)

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