Ecco il primo premio de 'il monito del giardino', l'oscar delle idee
verdi
Bonificare aree inquinate, come ad
esempio la
Terra dei Fuochi. La soluzione arriva dalla produzione di
energia rinnovabile dalle piante. E' proprio con questa idea che al
chimico
Vito Pignatelli, responsabile del coordinamento ''
Tecnologie,
biomasse e bioenergie'' dell'Unità Tecnica Fonti Rinnovabili dell'Enea, è stato assegnato il primo premio dalla giuria de 'Il Monito del
Giardino', l'oscar assegnato a personalità di spicco della green
economy e della ricerca sulla sostenibilità ambientale. Il premio,
della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e finanziato
dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è stato consegnato oggi a
Firenze. Molte piante, racconta Pignatelli all'Adnkronos, "hanno delle
proprietà di cattura degli elementi inquinanti: le radici, infatti,
assorbono nutrimento e sostanze nocive dai terreni e li trattengono''.
Inoltre, ''ci sono molte aree agricole, che ormai, non possono essere
più utilizzate per produzioni alimentari, pensiamo ad esempio alla
Terra dei fuochi''. Se in queste aree, devastate dalle ecomafia, ''si
mantenesse la capacità di coltivare per produrre biomasse si potrebbero
mantenere in vita le attività agricole e allo stesso bonificare''.
Secondo Pignatelli, dunque, ''utilizzando queste colture per sviluppare
energia rinnovabile, si ottiene una duplice bonifica di questi
territori: sociale, attraverso la riqualificazione di zone ex-agricole
inquinate dallo scarico illegale di sostanze nocive e sviluppando
lavoro; ambientale, grazie all'assorbimento naturale degli inquinanti
del suolo, ad opera delle colture agroenergetiche''.
''Sono chiaramente da evitare colture a destinazione alimentare ma
vanno preservate le attività agricole'' aggiunge Pignatelli. Le colture
consigliate sono ''sicuramente quelle legnose a rapida crescita come
robinia, salice, paulonia, pioppo, eucalipto, che già hanno un mercato
per l'alimentazione di centrali elettriche''. Ma ci sono anche le
colture erbacee ''come ad esempio la canapa''. Nel campo delle
bioenergie, racconta Pignatelli, ''lavoro da più di 30 anni e ho
seguito diversi progetti nazionali ed europei che hanno contribuito a
far crescere questo settore''. Basti pensare che questo tipo di energia
rinnovabile ''copre il 3% dei consumi di energia elettrica''. In tutto,
in Italia, ''ci sono oltre 1500 impianti che producono bioenergie e la
maggior si trova in ambito agricolo''. In campo agricolo, infatti,
''puo' garantire un reddito aggiuntivo e stabile, e, in alcuni casi,
puo' fare la differenza per la sopravvivenza di un'azienda''. La mia
intenzione, conclude Pignatelli, ''è di utilizzare il premio per
diffondere una corretta informazione sulle bioenergie, a partire dalle
scuole''.
(Adnkronos)
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