14/05/14

Ambiente: Non solo Terra dei fuochi, dalle piante arriva la bonifica

Ecco il primo premio de 'il monito del giardino', l'oscar delle idee verdi

Bonificare aree inquinate, come ad esempio la Terra dei Fuochi. La soluzione arriva dalla produzione di energia rinnovabile dalle piante. E' proprio con questa idea che al chimico Vito Pignatelli, responsabile del coordinamento ''Tecnologie, biomasse e bioenergie'' dell'Unità Tecnica Fonti Rinnovabili dell'Enea, è stato assegnato il primo premio dalla giuria de 'Il Monito del Giardino', l'oscar assegnato a personalità di spicco della green economy e della ricerca sulla sostenibilità ambientale. Il premio, della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e finanziato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è stato consegnato oggi a Firenze. Molte piante, racconta Pignatelli all'Adnkronos, "hanno delle proprietà di cattura degli elementi inquinanti: le radici, infatti, assorbono nutrimento e sostanze nocive dai terreni e li trattengono''. Inoltre, ''ci sono molte aree agricole, che ormai, non possono essere più utilizzate per produzioni alimentari, pensiamo ad esempio alla Terra dei fuochi''. Se in queste aree, devastate dalle ecomafia, ''si mantenesse la capacità di coltivare per produrre biomasse si potrebbero mantenere in vita le attività agricole e allo stesso bonificare''. Secondo Pignatelli, dunque, ''utilizzando queste colture per sviluppare energia rinnovabile, si ottiene una duplice bonifica di questi territori: sociale, attraverso la riqualificazione di zone ex-agricole inquinate dallo scarico illegale di sostanze nocive e sviluppando lavoro; ambientale, grazie all'assorbimento naturale degli inquinanti del suolo, ad opera delle colture agroenergetiche''.
''Sono chiaramente da evitare colture a destinazione alimentare ma vanno preservate le attività agricole'' aggiunge Pignatelli. Le colture consigliate sono ''sicuramente quelle legnose a rapida crescita come robinia, salice, paulonia, pioppo, eucalipto, che già hanno un mercato per l'alimentazione di centrali elettriche''. Ma ci sono anche le colture erbacee ''come ad esempio la canapa''. Nel campo delle bioenergie, racconta Pignatelli, ''lavoro da più di 30 anni e ho seguito diversi progetti nazionali ed europei che hanno contribuito a far crescere questo settore''. Basti pensare che questo tipo di energia rinnovabile ''copre il 3% dei consumi di energia elettrica''. In tutto, in Italia, ''ci sono oltre 1500 impianti che producono bioenergie e la maggior si trova in ambito agricolo''. In campo agricolo, infatti, ''puo' garantire un reddito aggiuntivo e stabile, e, in alcuni casi, puo' fare la differenza per la sopravvivenza di un'azienda''. La mia intenzione, conclude Pignatelli, ''è di utilizzare il premio per diffondere una corretta informazione sulle bioenergie, a partire dalle scuole''.

(Adnkronos)

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