Smog, rifiuti, cambiamenti climatici, inquinamento dell'acqua.
Queste
le preoccupazioni in cima alla lista per la popolazione italiana. Lo
afferma l'Istat in un nuovo report (dati al 2012) 'Popolazione e
ambiente: comportamenti, valutazioni ed opinioni', da cui emerge che
"poco meno di metà della popolazione (45%) ha dichiarato di interessarsi
alle tematiche ambientali" (l'85% si informa attraverso tv e radio, il
54% leggendo i giornali).
L'inquinamento atmosferico spiega
l'Istat viene indicato come preoccupante dal 52% dei cittadini, la
produzione e lo smaltimento dei rifiuti insieme con il clima dal 47%, e
l'inquinamento delle acque dal 38%. A oltre 7 italiani su 10 (73%)
"desta preoccupazione" la vicinanza alla propria abitazione di
inceneritori e discariche; a poco più del 40% la vicinanza di industrie
petrolifere e chimiche.
Secondo l'Istat, rispetto al 1998, cresce "solo lievemente la propensione ad adottare comportamenti attenti all'ambiente"; eccenzion fatta per l'acqua con un aumento dell'attenzione verso il risparmio (dal 54% al 68%). Al nord, specie nel nord-est, i cittadini hanno maggiori comportamenti attenti all'ambiente.
L'interesse per l'ambiente aumenta di pari passi con un titolo di studio più elevato.
La raccolta differenziata, nel 2012, non viene effettuata dal 14,2% delle famiglie (nel 1998 erano 36,6%). Rimane la disparità territoriale, con una partecipazione maggiore nel nord-est, soprattutto in Trentino-Alto Adige e in Veneto, e una partecipazione più bassa al sud, in particolare in Calabria e Sicilia.
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