A Ferrara è stato siglato un accordo territoriale tra Regione
Emilia-Romagna, Atersir, Provincia e Comune di Ferrara, Corepla, Hera
S.p.A.
Sipro e università di Ferrara per la
sperimentazione di modalità operative finalizzate a incrementare il
recupero di materia degli imballaggi plastici eterogenei provenienti da
raccolta differenziata urbana: praticamente quello che in Toscana si è
cominciato a sperimentare nel 2009 e che nell’estate scorsa si è
concretizzato nell’accensione dell’impianto di granulazione del plasmix
ad opera di Revet Recycling.
L’Accordo è il primo di
una serie di azioni analoghe che la Regione Emilia Romagna intende
promuovere al fine di perseguire il raggiungimento degli obiettivi
previsti dal Piano regionale di gestione rifiuti (Prgr) con associazioni
di categoria, consorzi e altri soggetti coinvolti nella loro gestione
volti a favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio
regionale, privilegiando il principio di prossimità tra produzione e
trattamento e la crescita e lo sviluppo delle aziende regionali operanti
nel settore della green economy.
Il
presidente Corepla, Giorgio Quagliuolo, ha sottolineato come «la
valorizzazione e in particolare il riciclo dei flussi selezionati a
partire dalle plastiche miste, a costi sostenibili, sia la vera sfida
dei prossimi anni per l’intera filiera. Qualsiasi importante iniziativa
che vada in questa direzione costituisce una opportunità da cogliere
tanto più nei contesti dove gli Enti locali si offrono come
catalizzatori e come facilitatori di iniziative di sviluppo
industriale».
Secondo il sottosegretario alla
presidenza della Regione Emilia-Romagna si tratta di un accordo che
intende potenziare il recupero di materia così come previsto dagli
obiettivi del Prgr, ovvero il riciclaggio delle frazioni di rifiuti
raccolti per almeno il 65% e l’autosufficienza regionale per il recupero
e smaltimento
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