12/04/14

Bratti : Avevamo già chiesto la moratoria delle trivellazioni e degli stoccaggi riguardo agli idrocarburi

Alla luce dell'articolo "Human Activity May Have Triggered Fatal Italian Earthquakes, Panel Says" di Edwin Cartlidge pubblicato sulla rivista Science riguardo al report ICHESE mi preme oltre a esprimere contrarietà al fatto che non si sia data tempestiva informazione alla cittadinanza relativamente alle risultanze della ricerca, riportare il testo di un'interrogazione a firma di numerosi Deputati del Pd presentata il 6 Giugno 2012 dove si chiedeva la moratoria degli stoccaggi e delle prospezioni riguardo agli idrocarburi :


Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5 - 07016 presentata da ALESSANDRO BRATTI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645
BRATTI, MARIANI, LENZI, MARCHIGNOLI, MIGLIOLI, GHIZZONI, MOTTA, BENAMATI, LA FORGIA, MARCHI, BRANDOLINI e REALACCI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Per sapere premesso che: sono disponibili, in letteratura diverse descrizioni di come può essere utilizzata la tecnica fracking (fratturazione idraulica) per la coltivazione di giacimenti petroliferi, in particolare di gas - metano; l'aumento della fratturazione di alcune rocce, come ad esempio quelle costituite da materiali poco permeabili, in particolari contesti geologici con presenza di idrocarburi, incrementa la liberazione e la migrazione dei fluidi contenenti idrocarburi liquidi o gassosi, aumentandone di conseguenza la produttività del giacimento. La tecnica prevede la messa in pressione di fluidi all'interno del giacimento che induce la creazione/propagazione di fratturazioni; la messa in pressione dei fluidi può avvenire in diversi modi ricorrendo anche a mini - esplosioni in profondità. Le profondità di cui si parla sono in genere comprese tra 1 chilometro e 5 chilometri. La tecnica è stata utilizzata in diversi contesti geologici americani, di cui, la bibliografia scientifica ne riporta anche gli effetti negativi, in particolare l'incremento della sismicità locale; questa tecnica può determinare effetti anche di tipo ambientale, in quanto modificando la struttura e le caratteristiche fisiche di trasmissività del sottosuolo, può determinare la messa in comunicazione di falde con differenti qualità delle acque per il venire meno del naturale confinamento degli acquiferi con la profondità;  questa tecnica viene comunque sconsigliata da diversi esperti in zone attive sismicamente. Va precisato che questa tecnica non è mai stata autorizzata nel nostro Paese e pertanto non risultano esservi dati e pubblicazioni scientifiche su questo argomento. Sono invece in essere, da anni, diverse tipologie di stoccaggio di gas - metano in serbatoi geologici a profondità rilevanti, in genere superiori al chilometro; occorre comunque specificare che l'utilizzo di serbatoi geologici per lo stoccaggio di gas, come ad esempio anche quelli in progetto per la CO2, a Cortemaggiore (Piacenza) non è direttamente riconducibile ad una attività di fracking. Perché si possa parlare di fracking, occorre che la pressione di immissione in profondità del fluido contenente gas sia di molto superiore alla pressione che si riscontra naturalmente alle medesime profondità, associato a ulteriori brusche variazioni di pressione finalizzate a creare/propagare fratture nelle diverse litologie interessate; un evento sismico, come nel caso di quanto avvenuto in questi giorni in Emilia, può comportare una brusca  riazione/deformazione del suolo, con conseguenza che il fluido contenuto all'interno subisce una variazione anche considerevole e brusca di pressione, che può essere tale da comportare anche una creazione/propagazione di ulteriori fratture. Se quindi, a parità di pressione iniziale, il fluido contenuto è a bassa compressibilità, come ad esempio l'acqua, le sovrappressioni saranno molto più elevate rispetto ad altri fluidi con maggiore compressibilità. Questo fenomeno è stato evidente negli acquiferi superficiali, dove l'acqua delle prime falde ha subito delle variazioni repentine di livello/pressione a seguito dell'onda sismica che hanno poi liquefatto le sabbie trasportando queste ultime in superficie, dove hanno trovato la possibilità di dissipare le pressioni in eccesso. In profondità la dissipazione delle sovrappressioni avviene per fatturazione o trasformazione mineralogica della matrice solida e conseguente aumento della volumetria del giacimento;
risulta quindi evidente che attività di stoccaggio di gas in profondità devono prevedere oltre le pressioni di esercizio anche le potenziali sovrappressioni derivanti da eventi sismici che possono trasformare una normale attività di stoccaggio di gas in profondità in fortuita e inaspettata attività di fracking; va comunque precisato che il contesto geodinamico nel quale sono inquadrabili gli eventi sismici attivi in questi giorni in Emilia, sono noti in bibliografia da tempo e che comunque le forze tettoniche in gioco, sulle quali i tecnici e la comunità scientifica si stanno confrontando, sono indubbiamente di diversi ordini di grandezza più potenti rispetto i potenziali effetti sismici derivanti da una locale attività di fracking. Semmai la micro - fatturazione può essere una conseguenza indotta dal sisma, all'interno dei serbatoi in cui le pressioni di esercizio e le sovrappressioni causate dal sisma superino notevolmente le condizioni naturali; prima di rilasciare qualunque atto autorizzativo che riguardi stoccaggi di gas se intenda sospendere per quanto di competenza le attività di prospezione e di ricerca a questo riguardo al fine di approfondire le conoscenze in merito alle modifiche strutturali avvenute nel sottosuolo a seguito del sisma dell'Emilia, valutare le modifiche in atto e quelle potenziali che potranno avvenire nel tempo per effetto delle spinte geodinamiche, al fine di gestire correttamente e in sicurezza gli impianti di stoccaggio attualmente presenti e valutare meglio la fattibilità di quelli previsti ma non ancora attivati. (5 - 07016)

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