13/03/14

Oggetto: Ewea, con nucleare e carburanti fossili acqua è a rischio Usato 44% per energia Europa, con eolico consistente risparmio

Il 44% di tutta l'acqua usata in Europa viene consumata per produrre energia, cioè per far
funzionare le centrali nucleari, a carbone, a gas.

L'allarme arriva dall'ultimo rapporto 'Risparmiare l'acqua con l'eolico' dell'Ewea, l'associazione europea dell'industria eolica, che sottolinea come l'energia del vento garantisca un'efficienza idrica ottimale. Nel programmare la politica energetica del futuro, dunque, si dovra' tenere conto anche di questo parametro, vista l'importanza del fattore acqua. Nel 2007 almeno l'11% della popolazione europea ha sofferto per la scarsità d'acqua ed il futuro non si annuncia piu' roseo. Secondo un rapporto di quest'anno dell'Università di Kassul in futuro sono previste più spesso e più intense severe e persistenti siccità in Europa, specie nel sud, a causa del cambiamento climatico. L'energia prodotta con carburanti fossili e con il nucleare nel 2011 ha consumato 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua, quanto ne usano 82 milioni di cittadini europei. Le più 'ingorde' sono le centrali nucleari, per ogni MWh ne consumano 2,7 metri cubi, seguono gli impianti a carbone che utilizzano 1,9 metri cubi per un MWh, mentre le centrali a gas limitano l'uso dell'acqua a 0,7 metri cubi per MWh. Già nel 2012, riporta l'Ewea, l'uso dell'energia eolica ha permesso di risparmiare 1,2 miliardi di metri cubi d'acqua spendendo 2,4 miliardi di euro in meno. Il potenziale dell'energia eolica a livello di efficienza idrica appare evidente negli scenari delineati dalla Commissione europea nella sua roadmap al 2050 per l'energia. Nel 2030, in uno scenario come quello attuale, l'uso dell'eolico farà risparmiare 4,3 miliardi di metri cubi d'acqua pari a 11,8 miliardi di euro. Se si dovesse investire di piu' sulle rinnovabili il quadro darebbe ancora migliori risultati. Il risparmio d'acqua salirebbe a 6,4 miliardi di metri cubi equivalenti a 17,4 miliardi di euro.
Adottare un target europeo del 30% per le energie rinnovabili può far risparmiare 450 miliardidi euro in importazioni di carburanti fossili nel periodo 2011-2030; al contrario, quello del 27%, proposto dalla Commissione europea non permetterà di risparmiare che 190 miliardi. A rendere noti questi dati è l'EWEA, la lobby dell'industria eolica, nella sua ultima pubblicazione. Nel rapporto più che le parole parlano le cifre. Cosi' si sottolinea che nel 2010 le rinnovabili hanno permesso di
risparmiare in importazioni di carburanti fossili 30 miliardi coprendo ampiamente i costi delle politiche di sostegno di 26 miliardi. L'EWEA ha ipotizzato due scenari per evidenziare l'andamento
dei prezzi e lo sviluppo del mercato eolico nei prossimi anni. Nel primo si considera un incremento dell'uso delle rinnovabili ed una conseguente diminuzione dei prezzi dei prodotti fossili (ipotesi HRRP), nel secondo invece si analizza una situazione senza nuove politiche energetiche e il correlato aumento dei carburanti fossili(ipotesi CPHP). Nello scenario HRRP l'impiego dell'eolico comporterebbe un risparmio per le importazioni di carburanti fossili di 22 miliardi nel 2020 e 51 nel 2030 pari rispettivamente al 36% e al 96%  del costo totale delle importazioni. La generazione di energia eolica potrebbe raggiungere 1198,239 GWh. In un panorama meno favorevole alle
rinnovabili, il CPHP, il risparmio delle importazioni grazie all'eolico sarebbe di 27 miliardi nel 2020 e di 47 nel 2030 pari al 30% e al 49% del costo totale per i carburanti fossili importati. L'energia eolica si attesterebbe su 807,355 Gwh. La Comparazione dei due diversi scenari permette di  valutare come
aumentando l'eolico diminuirebbe l'input necessario per la generazione termica da 361.343 Ktoe a 280.705Ktoe e il costo totale per i carburanti fossili da 97,169 miliardi a 53,582.

(ANSA).

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