05/02/14

Chiarini lascia, Hera meno ferrarese Il manager: compio 64 anni, via al rinnovamento. Il progetto Geotermia? Sei mesi per il nuovo screening. Casaglia in bilico

Si sfilaccia il cordone ombelicale che lega Ferrara a Hera. Dopo l’annuncio dell’uscita del Comune dal patto di sindacato, la stanza dei bottoni della multiutility, ecco la notizia dell’addio di Maurizio Chiarini. 

L’amministratore delegato già assessore di Palazzo Municipale, ha infatti deciso di non richiedere alla prossima assemblea di aprile un quarto mandato di altri tre anni, lasciando così l’azienda che ha guidato a partire dal 2005, dopo la fusione con la “sua” Agea. «È vero, prima di Natale sono andato dal sindaco di Bologna, al quale spetta la nomina dell’ad, per dirgli di non propormi per il rinnovo ha detto ieri mattina Chiarini, confermando l’indiscrezione di Repubblica Bologna Merola, con il quale ho un bellissimo rapporto, è rimasto molto sorpreso, dava per scontato il rinnovo dell’asse con il presidente Tommasi di Vignano, ma non ho lasciato margini di discussione, dopo averci pensato a lungo. Il motivo? Compio 64 anni e si sentono tutti, così è venuto il momento di fare un pò di rinnovamento (il nome “interno” da lui fatto per la successione è Stefano Venier, 51 anni, ndr). Lascio d’altra parte un’azienda triplicata di dimensioni e in salute, visto che il bilancio 2013 sarà il migliore di sempre e il budget 2014 si prevede anche meglio: credo insomma di aver fatto bene il mio lavoro». La nomina dell’ad è di matrice bolognese, ma di sicuro Ferrara perderà ulteriormente peso nella multiutility anche perché non avrà più un posto nel consiglio di amministrazione, dopo la fusione con Trieste e Udine. Chiarini ne approfitta anche per smentire ogni interesse per avventure politiche, «io candidato alla poltrona del governatore Errani? Questa è davvero bella. Non esiste, con la politica ho fortunatamente chiuso dieci anni fa», cioè dopo la mancata candidatura a sindaco post-Soffritti. Fu quella vicenda a spingere l’allora assessore al Bilancio verso la carriera aziendale, prima nella consulenza e poi al vertice della municipalizzata Agea, condotta alla fusione in Hera. Il manager spiega anche cosa succederà ora con il progetto Geotermia 2, dopo l’esito favorevole del sondaggio commissionato dal Comune: «Stiamo aspettando il via libera formale del sindaco Tagliani, quindi avvieremo la nuova procedura di screening per il nuovo sito (via Conchetta, ndr): ci vorranno sei mesi. L’esito positivo del sondaggio è importante, del resto si tratta di un progetto ad impatto ambientale zero con investimenti tutti privati. Ribadisco tuttavia è la sua sottolineatura che non intendiamo effettuare forzature, andremo avanti se tutti i riscontri dello screening saranno positivi e l’accordo sarà generalizzato». Per quanto riguarda i pozzi della Geotermia 1, a Casaglia, Chiarini è possibilista su un impegno diretto di Hera, oggi gestore per conto dei proprietari Eni e Erga (società del gruppo Eni) che non si sono ancora espressi sulla volontà di chiedere il rinnovo della concessione in scadenza il 19 luglio prossimo: «Stiamo valutando cosa fare, ovviamente vogliamo continuare a sfruttare Casaglia e quindi studieremo la soluzione migliore». La campagna acquisti condotta da Chiarini ha spaziato per tutto il Nord Est, ma ha dovuto fermarsi... al vallo di Pontegradella, contro l’argine di Santa Maria Codifiume e ai piedi del valico di Vigarano: in provincia ci sono altre tre società di raccolta rifiuti (Area, Soelia e Cmv)... «Preferisco non commentare la situazione ferrarese, non ce n’è bisogno» è la sua conclusione ironica. Nemmeno lui è stato profeta in patria. 

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