Piano ambientale e piano industriale sono le
priorità dell'Ilva in queste prime settimane del 2014. Stando al
decreto di cui si sta discutendo la conversione in legge, il piano
ambientale messo a punto dagli esperti nominati dal ministro Andrea
Orlando arriverà entro la fine di febbraio mentre quello industriale
nei 15-20 giorni successivi.
Sta intanto per essere sottoposto
all'attenzione del ministro da parte dell'Ilva il piano di smaltimento
dei rifiuti, pericolosi e non dello stabilimento. Un adempimento,
questo, che doveva essere inizialmente normato da un'Aia specifica dopo
quella varata a ottobre 2012 per gli impianti dell'area a caldo e che
adesso sarà soggetto a decreto ministeriale. C'è intanto attenzione
verso il piano industriale del commissario Enrico Bondi. Un piano che
ridisegnerà fisionomia e assetto dello stabilimento siderurgico in
quanto, oltre all'ambientalizzazione degli impianti, è anche previsto
il ricorso a nuove modalità di produzione come il gas al posto del
carbone coke e il preridotto di ferro al posto dell'agglomerato di
minerali di ferro.
Il mondo bancario, a cui il piano è
stato illustrato nei giorni scorsi, mostra attenzione e prova ne sono
le dichiarazioni rilasciate ieri a Milano da Federico Ghizzoni, ad di
Unicredit, che ha definito l'Ilva una società con una solidità
patrimoniale e non un'azienda in crisi da salvare. Sul fronte
giudiziario, infine, da vedere gli eventuali sviluppi dell'ispezione
notturna fatta due domeniche fa nel siderurgico dai custodi giudiziari e
dai carabinieri del Noe, mentre ieri sono state rese note le
motivazioni con cui, a fine dicembre, la Corte di Cassazione ha
annullato il sequestro da 8,1 miliardi di euro sui beni del gruppo Riva
disposto dal gip di Taranto. Non è stato spiegato e motivato dal gip,
dice la Suprema Corte, perchè i beni delle altre societa' del gruppo
Riva, "società giuridicamente autonome anche se controllate rispetto a
quelle coinvolte nell'indagine, siano stati considerati profitto dei
reati associativi e ambientali".
(AGI)
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