15/01/14

(Er) Rifiuti. ecco il piano di Errani: -25% rifiuti entro il 2020 "Discariche chiuse, stop Termovalorizzatori"; ma M5s lo attacca


Una riduzione tra il 20% ed il 25% dei rifiuti pro-capite prodotti in Emilia-Romagna entro il 2020.

Il raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata tra Piacenza e Rimini. Il riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico "per almeno il 65% in termini di peso rispetto al quantitativo totale delle stesse frazioni presenti nel rifiuto urbano attraverso la promozione di filiere industriali del recupero". Una "progressiva chisura" delle discariche e l'utilizzo "residuale degli inceneritori" e dei termovalorizzatori "per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani indifferenziati e non ulteriormente recuperabili prodotti nel territorio regionale, nel rispetto del principio di prossimità". Sono questi i principali obiettivi del piano rifiuti della Regione, in base alla sintesi tecnica fornita ai consiglieri regionali. Il piano, a cui ha a lungo lavorato l'ex assessore all'Ambiente dell'Idv Sabrina Freda prima di essere (licenziata) nel settembre scorso dal presidente Vasco Errani (che si è da allora occupato il prima persona del piano rifiuti, tendendo per sè la delega ambientale) fa riferimento "alla capacità autorizzata degli impianti di termovalorizzazione e non prevede aumenti della stessa ma solo eventuali modifiche delle autorizzazioni esistenti si legge nella sintesi al fine di poter garantire l'autosufficienza alla gestione dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale".

Le previsioni di riduzione dei rifiuti e di aumento della raccolta differenziata, si legge in un altro passaggio, "determinano una progressiva diminuzione della quantita' di rifiuto indifferenziato residuo complessivamente gestito negli impianti di trattamento meccanico-biologico, di termovalorizzazione e nelle discariche. Non e' quindi necessario- afferma il piano- realizzare nuovi impianti di smaltimento bensi' prevedere il miglioramento dei livelli prestazionali di alcuni degli impianti gia' esistenti, con eventuali adeguamenti dovuti alle modifiche normative introdotte, e la progressiva dismissione di altri". Obiettivi che non hanno pero' convinto il Movimento 5 stelle. "Per lavorare non servono intenti, ma dati precisi. E di questo non c'e' traccia nella sintesi", obietta infatti il consigliere regionale M5s Andrea Defranceschi in una nota. "Persino l'ambizioso piano di riduzione del 20-25% dei rifiuti prodotti non si dice come si otterra'- osserva il consigliere- si parla genericamente di 'politiche per la riduzione degli sprechi alimentari e degli imballaggi', il che e' un po' pochino, dato che si tratterebbe di lavorare con le aziende multinazionali per modificare gli imballaggi. Sempre che si voglia incidere davvero". Ad esempio "come e chi dovra' regolamentare la tariffazione dei rifiuti? Per questo, ci dicono, si rimanda a uno specifico progetto di legge che sara' di iniziativa della maggioranza. Quando? Cosa dira'? Aspettiamo". Nel frattempo, constata Defranceschi, la "legislatura finisce. E noi siamo senza piano regionale dei rifiuti, ma in compenso con una marea di impianti e con una corsa a presentare domande di ampliamento o nuove aperture di discariche, prima che il piano venga approvato".

(DIRE) 

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