10/01/14
Ecoreati, Piccirillo: Green Economy, bonifica, rifiuti mondi "appetibili" per mafie
L'infiltrazione mafiosa, il fenomeno cosiddetto Ecomafia, arriva in un secondo momento rispetto all'attività di bonifica e gestione dei rifiuti.
"Questa è una opinione condivisa fra l'altro del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Mi spiego: inizialmente si struttura questa attività come una impresa nella quale poi le mafie si inseriscono e si infiltrano". Così Raffaele Piccirillo, magistrato, presidente della Commissione Ecoreati del Ministero dell'Ambiente , a "Prima di tutto", il programma di Antonio Preziosi, su radio 1. "Anche nel lavoro della commissione per gli Ecoreati continua Piccirillo concordando un testo con la commissione giustizia, nel momento stesso in cui abbiamo cercato di trovare aggravanti per questo reato, abbiamo appunto voluto sottolineare la differenza tra un'associazione criminale tout court, dedita a questi traffici, e invece l'infiltrazione mafiosa vera e prorpia.
" E' importante fare questa precisazione perchè talvolta può essere un alibi pensare che basta dare la colpa alle mafie su questo tipo di problema in un certo senso "deresponsabilizza" tutti gli altri soggetti investiti da questa problematica. Difatti, abbiamo pensato nel caso di infiltrazione mafiosa un'aggravante rispetto all'associazione per delinquere di tipo semplice: perseguiamo e incriminiamo non solo l'associazione mafiosa che si occupi di crimini ambientali, ma anche e soprattutto quella organizzazione mafiosa che pur senza occupparsene in prima persona, cerca agganci e penetrazioni nel mondo della green economy, della bonifica e della gestione dei rifiuti, settori protetti e dunque appetibili per le mafie, che a quel punto si troverebbe a gestire mercati privi di concorrenza".
(9Colonne)
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