21/01/14

Dissesto idrogeologico. geologi: innovazione per ridurre rischio

Se non c'è pianificazione, non c'è manutenzione che tenga

"Occorre pensare a nuove forme di riduzione del rischio, magari ricorrendo a tecnologia ed innovazione, modellistica, monitoraggi e gestione informatica dei dati in tempo reale". Lo dice Paride Antolini, consigliere nazionale dei geologi, commentando le recenti vicende che hanno interessato l'Emilia Romagna. "Quello che sta succedendo nella bassa pianura emiliana a nord di Modena e Bologna deve farci riflettere profondamente sulla capacità di gestire il territorio da parte della società moderna- afferma Antolini- un sindaco che (giustamente) invita i suoi ad andarsene indica l'impotenza dei nostri sistemi contro gli eventi della natura che occorre avere il coraggio di definire normali e prevedibili. Perchè 3/400 mm di pioggia che cadono su un bacino idrografico moltiplicati per l'estensione del suo bacino fanno milioni di metri cubi di acqua che devono essere smaltiti dal corso d'acqua principale". Infatti, "quando gli argini del fiume cedono questi volumi si riversano necessariamente sui terreni limitrofi che nel corso delle ere geologiche sono sempre stati di pertinenza del fiume stesso, per il suo 'divagare' ricorda il geologo se la pianificazione pregressa non ha tenuto conto di questo non c'è manutenzione degli alvei che tenga".
"Le immagini di Bastiglia e Bomporto devono rimanere scolpite nella memoria dei prossimi mesi interviene il presidente dell'Ordine dei geologi dell'Emilia Romagna, Gabriele Cesari. I geologi offrono ancora una volta il loro contributo: anzitutto nell'emergenza, a disposizione della macchina della Protezione Civile, poi per stimolare una riflessione seria ed approfondita sugli strumenti e le risorse necessarie per affrontare la sfida. "Evidenziamo fin d'ora due strumenti che possono contribuire ad affrontare adeguatamente il problema, in un'ottica moderna di sussidiarietà e di partecipazione alla costruzione del bene comune: i contratti di fiume e la costituzione degli uffici geologici territoriali", concludono i geologi.
(DIRE)

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