"Vanno inoltre messe in atto tutte quelle azioni, come una revisione dei vincoli del Patto di Stabilità interno, in grado di consentire agli Enti locali che abbiano risorse da investire, di realizzare interventi per mettere in sicurezza gli edifici pubblici, dando priorità a scuole e ospedali", ha proseguito Realacci. "Quasi il 60% degli edifici scolastici italiani, come ricorda il dossier Ecosistema Scuola di Legambiente, è stato costruito prima dell'emanazione delle normative antisismiche", ha ricordato. "Un vasto piano di prevenzione è anche un'occasione straordinaria per rilanciare l'economia e l'occupazione in un settore importante come l'edilizia, che dall'inizio della crisi ha perso oltre 500 mila addetti considerando l'indotto e ha visto chiudere 12 mila imprese, attirando capitali sia pubblici che privati e qualificando tutto il sistema di imprese", ha assicurato, "un piano di prevenzione antisismica può infatti produrre decine di migliaia di posti di lavoro. E sarebbe una maniera intelligente anche per evitare non solo nuove vittime, ma anche alti costi: dal dopoguerra a oggi il costo dei danni dovuti a frane, alluvioni e terremoti è di oltre 240 miliardi di euro".
(AGI)
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