24/12/13

Ilva: inchiesta a Taranto, previsti altri interrogatori

Dopo quello del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, svoltosi ieri sera nella caserma della Guardia di Finanza di Taranto, il prossimo interrogatorio dei pm per l'inchiesta sul disastro ambientale dell'Ilva dovrebbe essere quello di Dario Ticali, presidente della commissione tecnica del ministero dell'Ambiente che nell'agosto del 2011 ha rilasciato l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) all'azienda. L'interrogatorio di Ticali è infatti fissato per il 27 dicembre. Tuttavia non è escluso un suo rinvio.

"L'Autorizzazione integrata ambientale ve l'abbiamo scritta sostanzialmente noi, voi dovete solo un pò gestire il rapporto con gli enti locali". E' una delle frasi delle tante intercettazioni telefoniche che fanno parte dell'inchiesta giudiziaria sull'Ilva di Taranto. A pronunciarla era stato Franco Perli, uno degli avvocati dell'azienda, il quale parla con uno dei dirigenti del ministero dell'Ambiente riferendosi proprio all'atteso rilascio dell'Aia all'Ilva. Interlocutori di Perli erano, fra gli altri, proprio Dario Ticali, scelto dall'allora ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, a capo della commissione Aia del ministero, e il segretario della stessa commissione - di cui facevano parte anche le istituzioni locali - Luigi Pelaggi. L'accusa mossa a entrambi A quella di aver avallato un testo l'Aia contiene le prescrizioni ambientali a carico dell'azienda che non era affatto "ostico" all'Ilva, ma in gran parte "indicato" e "suggerito" dalla stessa azienda.

Nello specifico, la contestazione mossa dai pm a Ticali e a Pelaggi è quella che i due, in concorso con altri (l'ex presidente del gruppo Riva, Fabio Riva, l'ex direttore dell'Ilva di Taranto, Luigi Capogrosso, il funzionario della Regione Puglia, Pierfrancesco Palmisano, e il legale dell'azienda Francesco Perli), facevano conoscere all'Ilva l'esito dei lavori della commissione, benche' segreti,"procedendo persino a consegnare a Luigi Capogrosso una bozza del provvedimento per consentire al gruppo Riva di interloquire e ottenere l'eliminazione di prescrizioni "non gradite". Varata il 4 agosto 2011, quest'Aia gia' nel 2012 fu oggetto di forti critiche poiche' ritenuta "inefficace" sul piano della riduzione dell'inquinamento. In seguito, a inchiesta giudiziaria scoppiata, la Regione Puglia fu fra gli enti locali che chiese all'allora ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, di aprire la procedura di riesame dell'Autorizzazione. Clini acconsentì. La riscrittura dell'Aia per l'Ilva comincia nell'agosto del 2012 e si conclude il successivo 26 ottobre col provvedimento attualmente in vigore, piu' restrittivo di quello del 2011. In quanto a Ticali e Pelaggi, insieme a Fabio Riva, Capogrosso, Palmisano e Perli, fanno tutti parte dell'elenco dei 53 indagati 50 persone fisiche e 3 società¡ ai quali la Procura, lo scorso 30 ottobre, ha fatto notificare dalla Guardia di Finanza l'avviso di conclusione delle indagini addebitando loro responsabilità¡, a livelli diversi e con capi di imputazione diversi, in merito a quello che l'accusa ritiene essere il disastro ambientale del siderurgico. Nell'indagine sull'Aia del 2011, la Finanza si è anche più volte recata nei mesi scorsi al ministero dell'Ambiente per acquisire documenti.


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