
La Giunta regionale non esprime parere di
compatibilità
ambientale sul progetto preliminare complessivo della nuova
linea
ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità per la tratta Ronchi dei
Legionari-Trieste, presentato da Italferr S.p.A., ma dà il "
via libera",
con alcune prescrizioni, a tre interventi specifici compresi nel
progetto, ritenuti strategici per il sistema dei trasporti del Friuli
Venezia Giulia: il Bivio di San Polo a Monfalcone, la stazione
ferroviaria davanti al polo intermodale dell'aeroporto di Ronchi dei
Legionari, le interconnessioni in località Bivio di Aurisina. Si chiede
inoltre a Italferr che venga sviluppata un'alternativa per quanto
riguarda, in particolare , la tratta Bivio San Polo-Bivio di Aurisina e
la tratta Bivio di Aurisina-Trieste, anche in considerazione di
eventuali sviluppi di futuri progetti infrastrutturali concernenti la
rete dei trasporti della confinante Repubblica di Slovenia, prima della
realizzazione del progetto definitivo. È quanto deciso nell'ultima
riunione di Giunta, su proposta degli assessori all'Ambiente, Sara Vito,
e alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro. Si è deciso di non
esprimere il parere di compatibilità ambientale sul progetto complessivo
di fronte alle "carenze documentali evidenziate e al permanere dello
stato di incertezza e di insufficiente conoscenza in merito alle
potenziali criticità indotte dal progetto". Per quanto riguarda le
prescrizioni, Italferr dovrà predisporre, per ciascuno dei tre
interventi puntuali, un
Piano di monitoraggio sistematico dei
fattori
inquinanti, da
sottoporre all'ARPA (Agenzia regionale per la protezione
dell'Ambiente). Per San Polo, in particolare, si chiede a Italferr di
sviluppare una semplificazione progettuale, che consenta una riduzione
degli impatti con una contestuale ottimizzazione della rete (utilizzo
dei binari esistenti) anche in funzione del collegamento con il Porto di
Monfalcone , mediante per esempio una soluzione a scavalco. Per la
stazione davanti al polo intermodale di Ronchi, Italferr dovrà porre
particolare attenzione in fase di cantiere a non interferire con le aree
relative ai laghetti di Dobbia e curare le opere di ripristino del
verde, eseguendo la manutenzione nei cinque anni successivi rispetto
alla chiusura dei lavori. Infine, per l'interconnessione nei pressi di
Aurisina, le opere dovranno essere limitate ai tratti superficiali e a
quanto strettamente indispensabile , tenendo comunque in considerazione
le alternative di tracciato proposte e le misure di mitigazione
previste. Dovranno inoltre essere analizzate possibili soluzioni per il
mantenimento delle caratteristiche architettoniche di manufatti
eventualmente vincolati da un punto di vista storico-architettonico.
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