E' possibile adeguare l'Ilva a livello impiantistico al modello
degli stabilimenti tedeschi di Duisburg, così come "il risanamento
ambientale può avvenire, anche in considerazione di ulteriori
miglioramenti previsti per lo stabilimento di Taranto".
Lo ha detto Luca Di Nardo, dello staff del sub-commiisario per l'Ilva, Edo Ronchi, intervenendo al convegno su "Ambiente, salute e lavoro" in corso a Taranto. Per il il Comitato "Cittadini e lavoratori liberi e pensanti" però il Governo è inaffidabile mentre la Cei, ritiene Taranto un emblema della perdita del senso umano dell'economia.
Il
mese scorso, ha riferito Di Nardo, una delegazione del sub-commissario
per l'Ilva ha compiuto una visita in Germania allo stabilimento della
Thyssen Krupp per studiare il"modello Duisburg". Nel corso della
visita sono stati approfonditi "i punti in comune tra le innovazioni
tecnologiche adottate nello stabilimento tedesco e le misure previste
dall'Aia per l'Ilva per gli impianti più importanti", ha spiegato Di
Nardo, ovvero "cokeria, agglomerato, acciaieria, altoforno, parchi
materie prime". In dieci anni in Germania, ha detto ancora Di Nardo, c'è
stato un abbattimento del 30% delle polveri con investimenti
programmati di 300 milioni di euro all'anno.
"La situazione di Taranto si legge in un messaggio che la Cei ha inviato all'arcivescovo di Taranto tristemente nota, ha fatto emergere le contraddizioni tra ricerca del profitto, diritto al lavoro e salvaguardia dell'ambiente, accentuate dallo smarrimento del senso umano dell'economia". Per la Cei, "è necessario uscire dalla logica del mero consumo che mette in conto inaccettabili 'danni collaterali'".
''Cambiano i luoghi di incontro ribatte il Comitato 'Cittadini e lavoratori liberi e pensanti' di Taranto sempre rigorosamente a porte chiuse o accessibili solo su invito, cambiano i nomi dei ministri così come cambiano, solo all'apparenza, i gestori dell'azienda ma la sostanza resta sempre la stessa: salute o lavoro? Cambiare tutto per non cambiare niente''.
''I vari esempi aggiunge il Comitato di aziende virtuose che producono acciaio a Duisburg e Linz e di luoghi come Bilbao e la Ruhr dove sono state attuate delle imponenti riconversioni ecocompatibili, non possono essere importati qui da chi e con chi ha sino ad oggi ampiamente dimostrato di essere bugiardo ed inaffidabile''. Il convegno viene paragonato dal Comitato a ''un ennesimo concistoro che sembra avere, in realtà, come obiettivo quello di riabilitare l'immagine di un'azienda altamente inquinante e dei suoi silenti alleati''. Per i 'Liberi e pensanti', l'unico ''cammino possibile per il bene comune, conciliando i diritti fondamentali legati all'ambiente, alla salute ed al lavoro è, come già più volte abbiamo detto, il fermo immediato degli impianti inquinanti e la successiva bonifica impiegando tutti gli attuali dipendenti Ilva''.
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