01/11/13

Ilva: Procura, in 18 anni creata mega-discarica abusiva


"Immessi senza controllo inquinanti in acqua, suolo e mare"

Per 18 anni, dal 1995 (anno del passaggio di consegne della fabbrica ai privati) ad oggi, l'Ilva avrebbe creato una sorta di mega-discarica abusiva sversando rifiuti pericolosi e non nel sistema acqua-suolo e in mare: è una delle accuse più pesanti che la Procura della Repubblica di Taranto rivolge al Gruppo Riva e alla dirigenza del Siderurgico tarantino, contenuta nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari che i finanzieri stanno finendo di notificare a 53 indagati (50 persone fisiche e tre società).

In otto pagine i pm ricostruiscono un percorso di presunte violazioni ambientali che avrebbero danneggiato, forse in alcuni irrimediabilmente, il territorio tarantino. I magistrati parlano di ''attività di deposito incontrollato di rifiuti sul suolo non pavimentato con immissione diretta di inquinanti nel sistema acqua-suolo (suolo-falda superficiale-mare)''. Si contesta, tra l'altro, una ''attività di miscelazione di ingenti quantità di catrame, derivante dalle attività di cokefazione, con altre sostanze pericolose quali naftalene e benzolo''. Il tutto senza autorizzazioni e ottenendo un vantaggio patrimoniale sia dalla vendita del catrame miscelato, sia dal mancato smaltimento di rifiuti speciali pericolosi.

Le otto pagine in questione si chiudono contestando, ad un gruppo di indagati, di aver omesso di ''attuare le cautele in materia di rischi industriali connessi all'uso di determinate sostanze pericolose'' all'Ilva, fabbrica ''a rischio di incidente rilevante'', e questo sia in ordine alla gestione degli impianti e della produzione, sia in termini di prevenzione.

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