
Il buco, che varia le sue dimensioni di giorno in giorno, ha raggiunto la dimensione massima quest’anno il 16 settembre con 24 milioni di chilometri quadrati, pari all’estensione del Nordamerica. Finora, in assoluto, il momento più grave è stato registrato il 9 settembre del 2000 con quasi 6 milioni di km/q.
Lo strato di ozono rappresenta un fondamentale filtro di protezione per la Terra dai raggi ultravioletti, raggi che possono costituire un rischio per gli occhi e per la pelle.
Secondo alcuni esperti, se questo trend si confermerà nei prossimi anni, il buco dell’ozono potrebbe richiudersi definitivamente. La produzione e il consumo dei gas Clorofluorocarburi (CFC) sono ritenuti i principali responsabili dell’assottigliamento dell’ozono.
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