
Benché l’annosa "questione Bemberg" ha l’obiettivo ultimo di ridare vita produttiva ai 45 ettari di terreno occupati dalla vecchia azienda, le istituzioni locali e nazionali hanno ribadito il loro impegno a procedere per step guardando innanzitutto alla salute dei cittadini. «L’area è molto vasta e complessa ha spiegato il Sottosegretario Cirillo vi è la presenza di materiale tossico (amianto, ammoniaca e cupro ammoniacale, fra quelli citati durante la conferenza stampa, ndr) e dobbiamo intervenire. Ho già chiesto alla Prefettura di fare delle indagini di approfondimento a quanto ho avuto modo di constatare io personalmente durante la visita. Poi agiremo per la messa in sicurezza. Parallelamente si può procedere anche in un’altra direzione: i curatori fallimentari dovranno agevolare la vendita di materiali presenti nella struttura e ancora commerciabili, per tentare di reperire quelle risorse necessarie per facilitare la bonifica di tutta l’area".
"Oggi per noi è una giornata molto importante a evidenziato il primo cittadino gozzanese Carla Biscuola in quattro anni di amministrazione è la prima volta che dal Governo centrale si è registrata un’attenzione così forte per l’area. Il Sottosegretario Cirillo è stato informato di tutto l’iter che in questi anni è stato percorso. Per noi la Bemberg è stata una grande risorsa così come oggi è un grande peso, mi auguro che possa ritornare ad essere un’area di investimento, produttività e lavoro". Trait d’union fra il Comune e il Ministero è stata la Provincia di Novara attraverso la figura del Presidente Diego Sozzani. "Da un punto di vista ambientale quest’area risulta essere un pericolo per il territorio ha dichiarato ritengo siano due le vie da intraprendere: una messa in sicurezza reale, visto che ci rendiamo conto che una bonifica totale oggi non è ipotizzabile per la mancanza di fondi (questa opzione è stata valutata intorno ai venti milioni di euro ndr) e l’inserimento dell’area fra i siti di importanza nazionale da bonificare". Operazione quest’ultima già tentata in passato a Roma con il Ministro Prestigiacomo da parte di una delegazione gozzanese guidata sempre dal sindaco Biscuola, operazione fallita per mancanza di fondi.
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