22/10/13

Disastro Fukushima: inquinato anche l’Oceano Pacifico

Disastro Fukushima Lanciare l’allarme la compagnia che gestisce l'impianto, la Tokyo Electric Power Company

Sono passati più di due anni e mezzo e l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima assume contorni sempre più apocalittici. Il Governo giapponese ne aveva sottovalutate le conseguenze, e prima ancora, aveva taciuto inizialmente sulle cause, dovute anche a un errore umano. Ora le radiazioni hanno raggiunto perfino l’Oceano Pacifico. Giù qualche giorno fa il Premier giapponese si era detto disposto ad aiuti stranieri; agendo molto diversamente rispetto a quanto fatto dal Governo giapponese nei primi mesi del disastro.

Lo Stronzio ha raggiunto l’Oceano PacificoA lanciare l’allarme è la Tokyo Electric Power Company (Tepco), la compagnia che gestisce l'impianto mediante la rete televisiva Nhk. Secondo la società l'acqua si è riversata in sei delle 11 barriere contenitive che circondano i serbatoi. Acqua altamente radioattiva contaminata con stronzio che potrebbe aver raggiunto perfino l'oceano. A causare la perdita, secondo la società, sono stati il recente tifone della scorsa settimana e le forti piogge di ieri. Secondo Tepco, il livello di radioattività nei sei settori è oggi superiore al limite approvato dal governo. Il massimo livello registrato è di 71 volte superiore allo standard di 10 becquerel per litro. Le condizioni meteo, certo, non aiutano. Un altro tifone è atteso in Giappone questa settimana. Tepco ha comunicato di voler prevenire nuove emissioni raddoppiando il numero di sistemi di pompaggio per evitare nuovi problemi. Basterà? La situazione, ormai, sembra sempre più fuori controllo.
L’incidente
Non è possibile stabilire con esattezza quanto l'impianto sia stato danneggiato dal terremoto e quanto dal successivo tsunami, anche se allo stato attuale sembra che il danno maggiore sia stato provocato proprio da quest'ultimo: l'acqua dell'onda anomala avrebbe infatti messo fuori uso i sistemi elettrici che governano i sistemi di raffreddamento dei reattori della centrale innescando così la crisi e la successione di eventi occorsi. In particolare l'onda di tsunami che ha colpito l'impianto misurava almeno 14 metri di altezza, dalle tracce riscontrate nel parcheggio che si trova appunto a questa altezza, mentre l'impianto era stato progettato per far fronte al massimo ad onde di 6,5 metri di altezza.
La Tepco ha agito con reticenza, ed è stata accusata di menzogne e abbandono della popolazione locale al suo destino. Anche il Ministero dell'energia giapponese è stato accusato di aver nascosto molti dati reali.

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