16/09/13

Roma / Agenzie regionali per l’ ambiente verso la… riforma

Lo si è appreso alla fine di luglio: la Camera dei deputati e per la precisione la Commissione Ambiente ha avviato l' esame delle proposte di riforma del sistema delle Arpa, le Agenzie per l’Ambiente. Finora l’uomo della strada e non soltanto ha accostato l’immagine delle Agenzie al ruolo primario: il controllo dell’ambiente. Immagine che ha avuto sempre la forza di rassicurare gli animi. Ma è stato rilevato il funzionamento non è uniforme sul territorio, differisce da regione a regione. Motivo principe che ha ispirato due proposte di legge i cui rispettivi firmatari sono Ermete Realacci, presidente della citata Commissione e Alessandro Bratti ex direttore generale di Arpa Emilia Romagna, ora parlamentare. Da parte di qualche commentatore parlamentare è stato già fatto un distinguo. Nel senso che alla proposta Bratti è stato assegnato il ruolo di attualità e parecchio credito, in considerazione del fatto che durante la precedente legislatura l’allora Commissione Ambiente sempre della Camera l’ha esaminata. Invece, la proposta Realacci è stata attribuita ad un precedente tentativo, non bene precisato. Di coordinato tuttavia nelle due proposte c’è un punto focale: l’istituzione di un Sistema nazionale delle agenzie ambientali, mediante la fusione dell’Ispra e delle Arpa-Appa. Fanno osservare comunque, i relatori che le Arpa nel presente, sono coordinate con l’Ispra, per cui il nuovo organismo nella realtà si presenterebbe come la soluzione ufficiale. Allora c’è da chiedersi quale sia lo scopo innovativo delle due proposte in esame. La risposta dei relatori è secca: Finora spiegano i promotori della proposta Realacci  abbiamo visto un sistema a diverse velocità, influenzato dalle diverse realtà culturali presenti sul territorio.
Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, ad un giornalista che l' intervistava ha dichiarato di essere d’accordo ad "accorciare le maglie della rete agenziale", nella convinzione di poter ricercare ed applicare una "gerarchia più funzionale". Ed ha anche corredato il proprio augurio con la convinzione di dover assicurare "maggiore uniformità di intervento delle Arpa sul territorio". Convinzioni ed augurio che il ministro dell'Ambiente ha giustificato testualmente: "sistema delle agenzie ambientali va valorizzato. Può essere una struttura a supporto di un dibattito che deve avere una consapevolezza e un fondamento scientifico più alti. Spesso, in Italia, una serie di problemi legati allo sviluppo vengono affrontati in modo emotivo e irrazionale da un’opinione pubblica che in alcuni casi è rimasta scottata da un’incapacità di previsione da parte delle autorità pubbliche. Invece ha soggiunto  è importante avere dei soggetti terzi, che abbiano la loro capacità di ricerca e approfondimento, in grado di offrire un supporto alle decisione e anche a tutta la discussione che accompagna le decisioni".
Intervento che si dimostra abbastanza lontano da qualsiasi forma di politichese. Piuttosto, c’è da augurarsi che l’esame in Commissione di cui si è detto non sia influenzato dall’annuncio della presentazione di altre proposte, fatto da alcuni componenti. Con le conseguenze che il lettore può intuire.

La scheda
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA,con sede in Via Vitaliano Brancati 48 - 00144 ROMA- Tel. (+39) 0650071 - Fax (+39) 0650072916, è stato istituito con la legge 133/2008 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112.

L’Ispra: svolge le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici di cui all’articolo 38 del Decreto Legislativo n. 300 del 30 luglio 1999 e successive modificazioni, dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 e successive modificazioni, e dell’Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare di cui all’articolo 1-bis del decreto-legge 4 dicembre 1993, n.496, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 21 gennaio 1994, n. 61.

L’Ispra: è vigilato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del 3 agosto 2010 è stato pubblicato il Decreto 21 maggio 2010 n. 123 del Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare "Regolamento recante norme concernenti la fusione dell’Apat, dell’Infs e dell’Icram in un unico istituto, denominato “Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)”, a norma dell’articolo 28, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133".


Domenico Esposito

Nessun commento: