(ANSA).
18/09/13
L'acqua pubblica torna nell'agenda politica
Parlamentari bipartisan riuniti per fare il punto su impegni
La questione dell'acqua pubblica, torna nell'agenda della politica. Questo il messaggio che arriva dalla prima conferenza stampa convocata dall'intergruppo parlamentare Acqua Bene Comune, un gruppo a cui hanno aderito oltre 200 deputati e senatori di diversi partiti, con lo scopo di dare seguito alla volontà popolare espressa dal referendum 2011. Tra gli impegni confermati dai parlamentari, quello a "lavorare in sinergia con gli Enti Locali affinchè le politiche sulla gestione del servizio idrico integrato siano coerenti con gli esiti referendari" e "affinchè nei prossimi provvedimenti governativi venga esclusa ogni possibile limitazione della gestione pubblica di questo prezioso bene comune". Ma in primo luogo intendono riprendere in mano la legge d'iniziativa popolare sui "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque" promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. "La legge è giaciuta per 6 anni in Parlamento senza che nessuno avesse intenzione di portarla avanti. Al momento dell'insediamento delle Camere Sel l'ha depositata e ora è il momento modificarla alla luce dei cambiamenti intercorsi tra il 2007 ad oggi" ha detto Serena Pellegrino(Sel). "L'esistenza di questo intergruppo aggiunge è importantissimo perchè ci permette di dialogare su un tema non più rimandabile". "Ci attiveremo", commenta Federica Daga (M5s), affinchè "questo processo partecipato di straordinaria forza sia rispettato ed entri con altrettanta forza nelle istituzioni per restituire, alle stesse, valore e legittimità democratica. Già con il voto in Commissione ambiente sulla risoluzione M5s abbiamo chiesto l'impegno del Governo a programmare investimenti volti a favorire i processi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato".
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