«Ora ha continuato Orlando ci sono le condizioni per un passo ulteriore, in sede di definizione della Legge di stabilità 2014, nella direzione della chiarezza: distinguere anche dal punto di vista formale il pagamento. I destinatari della tassa sono i produttori dei rifiuti, a prescindere dalla superficie degli immobili che occupano».
«L’altra voce della service tax, invece, sono i beneficiari dell’insieme dei servizi erogati, in primo luogo quindi i proprietari. Come ho già scritto al Ministro Saccomanni nelle scorse settimane ha concluso il ministro una formulazione confusa di questo importante e delicato aspetto renderebbe complessa e caotica la gestione del sistema di finanziamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani con conseguenze sulla qualità dei servizi e sui bilanci delle imprese».
Sulla questione interviene anche Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera: «Sarebbe un gravissimo errore se l’imposizione fiscale sui rifiuti non fosse legata alla quantità dei rifiuti prodotti».
«Modulare la Tares sull’efficienza della raccolta – conclude – sarebbe un modo per responsabilizzare i cittadini e le imprese e per favorire politiche virtuose sul fronte della raccolta differenziata e del recupero dei materiali.
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