
Ma è lungo l’iter che va dalla messa in mora alla Corte di giustizia alla sentenza definitiva (circa 54 mesi) e a quest’ultimo step l’Italia non è ancora giunta. E, quindi, per ora non paga alcuna multa. “Siamo però a rischio multa per Malagrotta e per la qualità dell’aria, perché su questi due temi la Commissione non fa sconti – spiega Mauro Albrizio, direttore dell’ufficio europeo di Legambiente. – Quello dei rifiuti è un tema caldo, considerata la grande emergenza: la Ue ha infatti calcolato che la piena attuazione, a livello europeo, della normativa di settore consentirebbe di far risparmiare all’Unione 72 miliardi di euro l’anno, creando 400mila posti di lavoro entro il 2020”. Il nostro paese è già incappato in “misure preventive”, che la Commissione Ue ha messo a punto per il caso dei rifiuti di Napoli e per l’inquinamento da nitrati, nel tentativo di risolvere velocemente la situazione: il blocco dei fondi strutturali per le regioni del mezzogiorno e anche di quelli agricoli. “Obiettivo di Bruxelles – conferma Albrizio – non è la multa ma la soluzione del problema”.
(La Stampa)
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