“Almeno dove il rischio idrogeologico è presente ha osservato il ministro bisognerebbe sanzionare l’abusivismo. Per contrastare il consumo di suolo stiamo portando avanti una legge con il ministro delle Politiche agricole. L’emergenza, purtroppo, è un modo attraverso cui si accumula debito futuro. Io invece vorrei guardare al futuro con autorevolezza e orgoglio finché non ci vergogneremo a pronunciare la parola Stato che per troppo tempo è stata cancellata dal nostro vocabolario”.
Ma le emergenze, purtroppo, ha continuato il ministro, proseguono “in almeno quattro regioni, dove continuiamo a rischiare il disastro ecologico. Tutto quello che non si è riuscito a fare in termini di programmazione è stato sopperito dalla società e dallo Stato”. Con limiti stringenti, però, come il Patto di stabilità (“Molto dipende da quello che riusciamo ad allentare sul Patto”) e alcuni vincoli europei che “sono esterni alla nostra economia”. In attesa delle riforme, ha spiegato il ministro, si può puntare sulla semplificazione e su una collaborazione leale.
Nel corso del suo intervento Orlando si è anche soffermato sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, sul quale ci sarà un nuovo accordo entro il 25 giugno, con la concertazione con il ministro Flavio Zanonato e con le imprese. Inoltre, “tra le scelte che siamo chiamati ad affrontare ha annunciato il ministro c’è quella di ridefinire le tariffe dei rifiuti e di rendere più agevoli gli interventi di bonifica che, poiché hanno costi elevati, diventano spesso un alibi per non far nulla”.
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