26/05/13

Oceano Atlantico: alleanza Ue, Usa e Canada per ricerca scientifica e gestione sostenibile delle risorse

La dichiarazione di Galway presta particolare attenzione al cambiamento climatico

Oggi, in occasione di una conferenza di alto livello svoltasi a Galway presso l'Istituto marino irlandese, è stata firmata la dichiarazione "Galway Statement on Atlantic Ocean Cooperation" con la quale Unione europea, Stati Uniti d'America e Canada si sono accordati per operare congiuntamente nel settore della ricerca sull'oceano Atlantico. In una nota la Commissione europea spiega che «L'accordo verte sull'allineamento delle iniziative di osservazione dell'oceano attuate dai tre Paesi, con l'obiettivo di approfondire le conoscenze e di promuovere la gestione sostenibile delle risorse di detto oceano. L'attività concernerà inoltre l'interazione tra oceano Atlantico e oceano Artico, con una particolare attenzione alla questione del cambiamento climatico».

Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la Ricerca, l'innovazione e la scienza, ha detto che «L'enorme potenziale economico dell'Atlantico resta ancora in gran parte da sfruttare. Probabilmente si sa più sulla superficie della luna e di Marte che sui fondali marini. Questa alleanza può dare un notevole contributo alla risoluzione di alcune problematiche quali il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare».
Dal 2002 l'Ue ed i suoi Stati membri investono circa 2 miliardi di euro all'anno nella ricerca marina e marittima. Sono stati finanziati più di mille progetti di ricerca marina, tra i quali la Commissione Ue evidenzia: il progetto Ice2Sea, del valore di 10 milioni di euro,  per la previsione delle conseguenze che lo scioglimento dei ghiacciai può avere sul livello del mare lungo le coste europee; i progetti MyOcean per il monitoraggio e la previsione (62 milioni di euro ) e il  progetto quadriennale Euro-Basin (7 milioni di euro), per una migliore comprensione dei processi a livello di bacino che influenzano gli ecosistemi del nordatlantico, dai cambiamenti climatici naturali alle pressioni antropiche. Attraverso i progetti EuroFleets, l'Ue  sta operando anche per un'alleanza delle flotte europee destinate alla ricerca.

L'accordo di Galway riconosce che «In numerosi ambiti la ricerca sull'Atlantico sarà più efficace se coordinata a livello transatlantico».  Fra i settori di potenziale cooperazione individuati dall'accordo figurano: l'osservazione dell'oceano; la condivisione di dati riguardanti, ad esempio, temperature, salinità e acidità; l'interoperabilità e il coordinamento delle infrastrutture di osservazione, come boe di misurazione e navi adibite alla ricerca; la gestione sostenibile delle risorse oceaniche; la mappatura di fondali marini e habitat bentonici; la promozione della mobilità dei ricercatori; l'identificazione e l'indicazione delle future priorità di ricerca.

Maria Damanaki, commissaria Ue per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: «L'accordo di oggi dà seguito al piano d'azione per l'Atlantico che abbiamo presentato questo mese. L'iniziativa presenta un particolare interesse per i cinque Stati atlantici dell'Ue, ma è comunque aperta a ricercatori provenienti da tutta Europa e da paesi terzi. Tutti potranno beneficiare dei risultati ottenuti».

Il piano d'azione per l'Atlantico, presentato dalla Commissione il 13 maggio, si propone di «Rivitalizzare l'economia marina e marittima nell'area dell'oceano Atlantico» e «Mostra quale contributo gli Stati membri atlantici, le loro regioni e la Commissione possano dare allo sviluppo di una crescita sostenibile nelle regioni costiere e alla promozione della "economia blu", preservando nel contempo la stabilità ambientale e ecologica dell'oceano Atlantico».

L'attuale strategia europea per la ricerca marina e marittima, stabilita nel 2008, è basata sulla premessa che «La scienza e la tecnologia offrono una possibilità di conciliare la crescita economica sostenibile nell'ambito delle attività marittime con la conservazione dell'ambiente».

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