Emozioni contrastanti, forti a volte difficili da
controllare. Dopo circa quaranta giorni passati a capire cosa fare cercando di
rincuorare i giovani colleghi arrivati con entusiasmo alla Camera, aspettando
gli esiti degli incontri del segretario Bersani, presidente incaricato alla
ricerca del governo del cambiamento arriva il primo grande appuntamento:
l’elezione del Capo dello Stato. Dovevamo
tenere separata l’elezione del Presidente della Repubblica dalla formazione del
Governo e invece tutto si mescola inesorabilmente. La confusione aumenta ! Non
capisco. Quando facevo l’Assessore avevo un Sindaco che mi diceva sempre” Sei
bravo ma di politica non te ne intendi proprio” L’ho sempre considerato un
complimento. Tutto si consuma nell’assemblea dove per il Presidente della
Repubblica esce il nome di Franco Marini, persona di alto profilo politico
istituzionale, su cui Berlusconi mette inesorabilmente il timbro. Il panico
serpeggia ! SEL che fino a qualche istante prima aveva dato una sorta di ok si
esprime contro ! Metà dei deputati e senatori del Pd non comprende e chiede di
fermarsi a riflettere. Intanto dalle quirinarie del M5s spunta tra i dieci nomi
la figura di Rodotà, anch’essa personalità di primissimo piano che diventa il
tormentone dei giorni successivi. Grillo scientificamente ci mette tra le gambe
già traballanti una sorta di bomba ad orologeria. La pressione del web sale !
il Pd vacilla. Le varie anime del Pd entrano in fibrillazione. Alcuni esponenti
vanno in tv ai vari talk show descrivendo una linea politica che non si sa da
dove l’hanno elaborata e io mi chiedo: perché è cosi fatica star zitti ? Ma è
proprio così indispensabile andare in questi posti quando non si ha niente da
dire ? Ma questo è un dettaglio.
Mi arrivano telefonate da Ferrara, Facebook impazza, ci si
mettono anche mia moglie e mio figlio ! Tutte all’unisono: no Marini no, niente
Governissimo ! Polemica via web con il segretario comunale e amico Merli. La
mattina inizia la prima chiama (si chiama così) si vota. A questo punto mi faccio
promotore con gli altri emiliani di fare una riunione per decidere il da farsi:
quasi in blocco decidiamo scheda bianca. Catastrofe abbiamo espresso una
posizione non in linea con la proposta del segretario emiliano per eccellenza.
Spieghiamo la posizione. Niente contro Marini, massimo rispetto per chi ha
deciso di votarlo ma i nostri circoli, i segretari provinciali il segretario
regionale ..non i “grillini” ci chiedono uno stop. Vogliono capire cosa succede!
La mattina dopo di nuovo in Assemblea e Bersani lancia la candidatura che da
sempre io avevo caldeggiato: Romano Prodi. A giudicare dall’ovazione una mossa
azzeccata. Si vota per alzata di mano come a Pechino: tutti d’accordo. Dalla
disperazione ad un rinnovato entusiasmo. Inizia la votazione..tragedia! 101
franchi tiratori. Casuali ? Per l’amor di Dio ! Un delitto perfetto: la vittima
il Pd, chi non l’ha mai voluto e chi spera di costruire la sua fortuna sulle
sue macerie. Una pazzia ! Sconcerto, colleghe e colleghi che piangono.Alla sera
di nuovo assemblea. Bersani annuncia le dimissioni, ma prima amaramente
sottolinea il tradimento. Non si può stare in un Partito in questo modo ! Nessuno
sa più cosa fare. Ci si riunisce a gruppi sparsi e c’è chi se ne va a letto
sconsolato. Mai vissuto una situazione del genere. Rimango a discutere con
altri fino alle tre di notte ! Me ne vado a dormire e sono nel pallone totale.
Chiamo Paolo (Calvano) più volte per sentire gli umori. Che casino ! Intanto mi
chiedo dopo aver smanettato su Twitter e Facebook ma i cittadini che la mattina
vanno a lavorare e quelli che ci vorrebbero andare e quelli che hanno perso il
lavoro che cosa penseranno ? Queste persone vogliono cose concrete in tempi
brevi non congiure di palazzo ! Arriva Napolitano,ancora Lui il vero salvatore
della Patria ! Ma il popolo del web rilancia il tormentone Rodotà e Grillo, che
dice che gli dispiace che il Pd vada in pezzi, continua la sua opera di
demolizione. Invita la Piazza
! Grida al Golpe ! Roba da matti. Mai mi sarei aspettato che votare per Napolitano
significasse essere esposto al linciaggio .Penso qui tira una brutta aria. Però
si vota , c’è tensione fuori e dentro al Palazzo. E arriva Sabato ! Napolitano
parla, una grande emozione …la più grande da quando sono in Parlamento. Un
discorso perfetto un richiamo alla
responsabilità individuale e collettiva ! Allora penso c’è speranza .Chiamo mio
padre, poche parole. Avete fatto bene mi dice “vedi noi comunisti avevamo tanti
difetti ma eravamo più seri” Mi basta ! Vedo Dario in aula e gli dico..”Oh non
vado a casa, andiamoci a mangiare qualcosa più tardi se riusciamo ad uscire”
Fuori Grillo ha chiamato all’adunata i suoi. Alcuni giovani deputati hanno
paura. Tento di sdrammatizzare..”dai non preoccupatevi all’ora di cena hanno
fame e vanno a casa” Esco dal retro non
sono famoso e passo indenne in mezzo alla folla: c’è un clima che non mi piace.
E alle dieci di sera ci sediamo alla trattoria sottocasa in una sorta di
veranda: ci si va spesso si mangia bene a poco prezzo. Siamo un po’ provati, lui
più di me ! Si mangia una pasta si discute della situazione. Guardo fuori e
vedo che passa un corteo, sono tanti stanno andando al Quirinale. Una ragazza
riconosce Franceschini ..è bagarre. Iniziano cori e insulti. Dario si alza e
esce per calmarli. Io gli dico stai attento! Mi viene in mente quando eravamo
al liceo io nel collettivo di sinistra lui nella Dc. Spesso minacciato allora
dai giovani di destra ed io in classe con lui a difenderlo. Non sembrano
particolarmente aggressivi ma lui deve rinunciare al caffè se ne va in un’altra
stanza e il corteo prosegue. Io finisco la mia torta di mele e poi l’accompagno
a casa. Un’avventura di cui se ne faceva volentieri a meno.
Ritorno a Ferrara. E’ il 25 Aprile, la giornata per me più
importante.L’unica manifestazione a cui non sono mai mancato .Ci sono i
banchetti del Pd. Vado prima in Via Bologna la gente vuol capire . Si discute è
un momento difficile. Ma mi sento meglio spiego le mie ragioni raccolgo i
pareri, le opinioni, le critiche impietose. Poi vado in Centro e anche li si
discute ma nessuno vuole abdicare. Nessuno vuole distruggere ma tutti vogliono
capire come andare avanti. Letta piace, non basta ! C’è voglia di ripartire,
c’è rabbia per quei franchi tiratori. Tutti vogliono sapere chi sono.Provo pescando
dalla mia esperienza sportiva pallavolistica ventennale a richiamare alcuni
concetti basilari: ho vinto molti campionati, sono anche retrocesso. So cosa
vuol dire vincere ma anche perdere. Collego tante cose, i neuroni vanno a ruota
libera. Un Partito in fondo è come una squadra: per vincere occorrono tante
caratteristiche, lavoro, coesione, serietà e una grande generosità. Mettere se
stessi al servizio degli altri. Ricominciamo da qui !
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