27/04/13

Diario di tre giorni difficili

Emozioni contrastanti, forti a volte difficili da controllare. Dopo circa quaranta giorni passati a capire cosa fare cercando di rincuorare i giovani colleghi arrivati con entusiasmo alla Camera, aspettando gli esiti degli incontri del segretario Bersani, presidente incaricato alla ricerca del governo del cambiamento arriva il primo grande appuntamento: l’elezione del Capo dello Stato.  Dovevamo tenere separata l’elezione del Presidente della Repubblica dalla formazione del Governo e invece tutto si mescola inesorabilmente. La confusione aumenta ! Non capisco. Quando facevo l’Assessore avevo un Sindaco che mi diceva sempre” Sei bravo ma di politica non te ne intendi proprio” L’ho sempre considerato un complimento. Tutto si consuma nell’assemblea dove per il Presidente della Repubblica esce il nome di Franco Marini, persona di alto profilo politico istituzionale, su cui Berlusconi mette inesorabilmente il timbro. Il panico serpeggia ! SEL che fino a qualche istante prima aveva dato una sorta di ok si esprime contro ! Metà dei deputati e senatori del Pd non comprende e chiede di fermarsi a riflettere. Intanto dalle quirinarie del M5s spunta tra i dieci nomi la figura di Rodotà, anch’essa personalità di primissimo piano che diventa il tormentone dei giorni successivi. Grillo scientificamente ci mette tra le gambe già traballanti una sorta di bomba ad orologeria. La pressione del web sale ! il Pd vacilla. Le varie anime del Pd entrano in fibrillazione. Alcuni esponenti vanno in tv ai vari talk show descrivendo una linea politica che non si sa da dove l’hanno elaborata e io mi chiedo: perché è cosi fatica star zitti ? Ma è proprio così indispensabile andare in questi posti quando non si ha niente da dire ? Ma questo è un dettaglio.


Mi arrivano telefonate da Ferrara, Facebook impazza, ci si mettono anche mia moglie e mio figlio ! Tutte all’unisono: no Marini no, niente Governissimo ! Polemica via web con il segretario comunale e amico Merli. La mattina inizia la prima chiama (si chiama così) si vota. A questo punto mi faccio promotore con gli altri emiliani di fare una riunione per decidere il da farsi: quasi in blocco decidiamo scheda bianca. Catastrofe abbiamo espresso una posizione non in linea con la proposta del segretario emiliano per eccellenza. Spieghiamo la posizione. Niente contro Marini, massimo rispetto per chi ha deciso di votarlo ma i nostri circoli, i segretari provinciali il segretario regionale ..non i “grillini” ci chiedono uno stop. Vogliono capire cosa succede! La mattina dopo di nuovo in Assemblea e Bersani lancia la candidatura che da sempre io avevo caldeggiato: Romano Prodi. A giudicare dall’ovazione una mossa azzeccata. Si vota per alzata di mano come a Pechino: tutti d’accordo. Dalla disperazione ad un rinnovato entusiasmo. Inizia la votazione..tragedia! 101 franchi tiratori. Casuali ? Per l’amor di Dio ! Un delitto perfetto: la vittima il Pd, chi non l’ha mai voluto e chi spera di costruire la sua fortuna sulle sue macerie. Una pazzia ! Sconcerto, colleghe e colleghi che piangono.Alla sera di nuovo assemblea. Bersani annuncia le dimissioni, ma prima amaramente sottolinea il tradimento. Non si può stare in un Partito in questo modo ! Nessuno sa più cosa fare. Ci si riunisce a gruppi sparsi e c’è chi se ne va a letto sconsolato. Mai vissuto una situazione del genere. Rimango a discutere con altri fino alle tre di notte ! Me ne vado a dormire e sono nel pallone totale. Chiamo Paolo (Calvano) più volte per sentire gli umori. Che casino ! Intanto mi chiedo dopo aver smanettato su Twitter e Facebook ma i cittadini che la mattina vanno a lavorare e quelli che ci vorrebbero andare e quelli che hanno perso il lavoro che cosa penseranno ? Queste persone vogliono cose concrete in tempi brevi non congiure di palazzo ! Arriva Napolitano,ancora Lui il vero salvatore della Patria ! Ma il popolo del web rilancia il tormentone Rodotà e Grillo, che dice che gli dispiace che il Pd vada in pezzi, continua la sua opera di demolizione. Invita la Piazza ! Grida al Golpe ! Roba da matti. Mai mi sarei aspettato che votare per Napolitano significasse essere esposto al linciaggio .Penso qui tira una brutta aria. Però si vota , c’è tensione fuori e dentro al Palazzo. E arriva Sabato ! Napolitano parla, una grande emozione …la più grande da quando sono in Parlamento. Un discorso perfetto un  richiamo alla responsabilità individuale e collettiva ! Allora penso c’è speranza .Chiamo mio padre, poche parole. Avete fatto bene mi dice “vedi noi comunisti avevamo tanti difetti ma eravamo più seri” Mi basta ! Vedo Dario in aula e gli dico..”Oh non vado a casa, andiamoci a mangiare qualcosa più tardi se riusciamo ad uscire” Fuori Grillo ha chiamato all’adunata i suoi. Alcuni giovani deputati hanno paura. Tento di sdrammatizzare..”dai non preoccupatevi all’ora di cena hanno fame e vanno a casa”  Esco dal retro non sono famoso e passo indenne in mezzo alla folla: c’è un clima che non mi piace. E alle dieci di sera ci sediamo alla trattoria sottocasa in una sorta di veranda: ci si va spesso si mangia bene a poco prezzo. Siamo un po’ provati, lui più di me ! Si mangia una pasta si discute della situazione. Guardo fuori e vedo che passa un corteo, sono tanti stanno andando al Quirinale. Una ragazza riconosce Franceschini ..è bagarre. Iniziano cori e insulti. Dario si alza e esce per calmarli. Io gli dico stai attento! Mi viene in mente quando eravamo al liceo io nel collettivo di sinistra lui nella Dc. Spesso minacciato allora dai giovani di destra ed io in classe con lui a difenderlo. Non sembrano particolarmente aggressivi ma lui deve rinunciare al caffè se ne va in un’altra stanza e il corteo prosegue. Io finisco la mia torta di mele e poi l’accompagno a casa. Un’avventura di cui se ne faceva volentieri a meno.
Ritorno a Ferrara. E’ il 25 Aprile, la giornata per me più importante.L’unica manifestazione a cui non sono mai mancato .Ci sono i banchetti del Pd. Vado prima in Via Bologna la gente vuol capire . Si discute è un momento difficile. Ma mi sento meglio spiego le mie ragioni raccolgo i pareri, le opinioni, le critiche impietose. Poi vado in Centro e anche li si discute ma nessuno vuole abdicare. Nessuno vuole distruggere ma tutti vogliono capire come andare avanti. Letta piace, non basta ! C’è voglia di ripartire, c’è rabbia per quei franchi tiratori. Tutti vogliono sapere chi sono.Provo pescando dalla mia esperienza sportiva pallavolistica ventennale a richiamare alcuni concetti basilari: ho vinto molti campionati, sono anche retrocesso. So cosa vuol dire vincere ma anche perdere. Collego tante cose, i neuroni vanno a ruota libera. Un Partito in fondo è come una squadra: per vincere occorrono tante caratteristiche, lavoro, coesione, serietà e una grande generosità. Mettere se stessi al servizio degli altri. Ricominciamo da qui !

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