24/03/13

A proposito di chimica...

Il mio Professore all’Università di Bologna quando gli presentavo i lavori da pubblicare mi diceva sempre scorrendo la Bibliografia e notando gli errori minimi “Vedi se hai fatto degli errori nelle piccole cose chissà in quelle importanti” e mi rigettava l’elaborato. Ora leggendo sul Carlino il comunicato riportato del M5s riguardo alla Basell credo che ci si trovi in situazione analoghe. E partiamo dall’errore: il Presidente della Commissione dell’Università per verificare l’impatto sulla qualità dell’aria della centrale turbogas era Franco Prodi Fisico esperto di Fisica dell’atmosfera e non Vittorio attuale Europarlamentare ed esperto anche lui di energia ma con una professionalità diversa.
Nel merito dire che la Chimica in Italia e quindi anche a Ferrara entra in crisi nel 2002 significa non avere un’idea di che cosa sono stati gli ultimi anni della storia industriale del Paese. La prima reindustralizzazione con procedimento di bonifica e chiusura della lavorazione del Cvm avviene a Ferrara nel 1998-99 e riguarda la Solvay. Ricordo che anche allora alcuni sedicenti ambientalisti denunciarono i comportamenti riguardo alle procedure di bonifiche e persero la causa. Se non si fosse costruita la Centrale in una condizione di mercato dell’energia elettrica completamente diversa Basell probabilmente e non solo avrebbero abbandonato l’area del petrolchimico già da qualche anno. La centrale non ha mai raggiunto dal punto di vista delle emissioni il massimo consentito dei limiti a camino che comunque erano già inferiori rispetto alla vecchia centrale ad olio. La dimostrazione ne è che tutti i dati degli ultimi anni riguardo i principali inquinanti presenti in atmosfera sono leggermente migliorati e non peggiorati ! Ma questa polemica è stata abbondantemente presente negli anni passati. L’unica cosa che non è stata rispettata e la costruzione di una rete di teleriscaldamento collegata alla centrale (e non “l’utilizzo della centrale per la geotermia cittadina” frase sbagliata che non vuol dire nulla) Ora la crisi industriale ha investito pesantemente anche la chimica e soprattutto il settore energetico che si trova ormai da diversi decenni senza una politica strategica in Italia. Il futuro quindi è da ricercarsi nel contenimento dei costi energetici e nell’indirizzarsi all’interno di una politica nazionale verso la cosiddetta “chimica verde”. A Ferrara le potenzialità e le competenze ci sono e già si sta lavorando per questo. Poi i grillini ovviamente scrivano quello che vogliono e facciano gli incontri che ritengono necessari ma attenti agli errori… la gente che incontreranno è preparata ..e vuole risposte serie non propaganda..

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