20/02/13

«Ferrara da sola non può contrastare una multinazionale»

Il caso Basell: il consiglio comunale approva all’unanimità il documento del Pd che impegna il futuro governo In aula non sono mancate le scintille tra sindaco e Tavolazzi. Turbogas, corsa a ostacoli per gli sconti


Alla fine le divergenze politiche e gli attriti compresi i più datati come quello sulla turbogas  sono stati messi da parte. In nome della ricerca targata Lyondell-Basell e del futuro del polo industrale della chimica il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il documento presentato dal Pd e illustrato da Ruggero Tosi. Davanti alla strategia di una multinazionale il cui portafoglio di interessi è sempre più distante non solo da Ferrara, ma dall’Europa nel suo insieme, solo un governo nazionale può esercitare un ruolo. E’ per questo che il documento votato da tutti i 35 consiglieri ieri presenti si rivolge al futuro governo e al futuro ministro dello Sviluppo economico. La posta in gioco è alta, non riguarda solo i 105 posti di lavoro che Basell ha deciso di tagliare nel Centro ricerche Giulio Natta, ma in prospettiva le stesse sorti della ricerca e della chimica nazionale.
Il sindaco Tagliani è stato quasi brutale nei confronti di Tavolazzi (Ppf) che aveva proposto alcuni aggiustamenti al documento del Pd, uno dei quali relativo alla turbogas e alla necessità che la centrale sia funzionale allo sviluppo sostenibile dell’area industriale; un altro correggeva un riferimento alla campagna elettorale.

«Non è con tre-quattro emendamenti presentati all’ultimo momento che si affronta questo tema» ha detto Tagliani nè con le punzecc hiature di «tipo lessicale». Tagliani un po’ se l’è presa anche con Levato (Liberi e Forti) che aveva mosso critiche ai governi locali, e ancora più con Rendine (Fli) secondo cui il Comune non fa poco e niente per trattenere qui le industrie. «Ma ci rendiamo conto - è esploso Tagliani - che ci è stato impedito perfino di ridurre l’Imu per le nuove imprese? In nessuna altra parte del mondo si pensa che le scelte di un’amministrazione locale possano condizionare le scelte che fa una multinazionale».

A proposito di turbogas, Tagliani, ha detto che la possibilità di ridurre il costo dell’energia per le aziende localizzate nel sito industriale è legata alla Riu, la rete di utilizzo interno, ma che per godere dei benefici serve anche un’apposite rete distributiva. Sef ha dato l’ok, ma poichè costa, Tagliani ha chiesto a Sef di non scaricare immediatamente i costi dell’investimento sul prezzo.

Tornando a Basell, il sindaco ha specificato che «siamo qui oggi su sollecitazione dei lavoratori» che hanno chiesto alla politica ferrarese di far risuonare l’allarme a livello nazionale. L’obiettivo è scongirare il rischio che la ricerca abbandoni l’Italia (ciòè Ferrara) e l’Europa (Francoforte) per migrare negli Usa.

Il modo come Tagliani e prima di lui Tosi avevano bocciato gli emendamenti di Tavolazzi è stato criticato, oltre che da Tavolazzi («le mie sono critiche volte a correggere, non a mettere un pietra tombale sul passato, critico i risultati non il vostro lavoro»), anche da Rendine («meritano maggiore considerazione le posizioni delle opposizioni») e Levato: «è sbagliato l’atteggiamento di netta chiusura alle proposte delle minoranze». Il capogruppo di Liberi e Forti ha annunciato il voto a favore del documento del Pd, ma avrebbe preferito votare il discorso del sindaco sulla chimica.

In apertura di dibattito era intervenuto Enzo Durante (Psi-Pri), che ha elencato, per committente, i 1.523 progetti usciti dal Centro Natta negli ultimi tre anni: «Se l’azienda ritiene che questi progetti non hanno prodotto risultati utili sarà difficile ribattere». Per Durante, forse, ci si accorge con troppo ritardo di quello che non funzionava.

Al momento del voto, però, tutte le perplessità, anche quelle avanzate da Cavicchi (LegaNord) e Brandani (Fli), sono state superate.

Il documento approvato esprime «pieno sostegno ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali nell’impegno a contrastare le scelte del Gruppo Lyondell Basell, che rappresentano un danno enorme per l’occupazione e una ricaduta negativa per lo sviluppo del territorio», auspica un intervento diretto del prossimo governo anche per «sostenere, supportare suggerire nuove iniziative, quali spin off, laboratori, attività di ricerca innovative».


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