06/06/12

Terremoto, interrogazione di Bratti sul "fracking"



(Estense) Al Ministro si chiede di sospendere le autorizzazioni sullo stoccaggio gas
Il fenomeno fracking al centro dell’interrogazione presentata oggi alla Camera da Alessandro Bratti. Il deputato ferrarese è primo firmatario del documento letto in aula al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, nel quale si chiede di “sospendere le attività di prospezione e di ricerca prima di rilasciare qualunque atto autorizzativo che riguardi stoccaggi di gas” nel sottosuolo. Questo “al fine di approfondire le conoscenze in merito alle modifiche strutturali avvenute a seguito del sisma dell’Emilia, valutare le modifiche in atto e quelle potenziali che potranno avvenire nel tempo, al fine di gestire correttamente e in sicurezza gli impianti di stoccaggio attualmente presenti e valutarne meglio la fattibilità di quelli previsti ma non ancora attivati”.
Bratti fa presente che la tecnica del “fracking” (fratturazione idraulica) per la coltivazione di giacimenti petroliferi, in particolare di gas-metano attraverso la messa in pressione di fluidi all’interno del giacimento che induce la creazione di fatturazioni, può avvenire in diversi modi, ricorrendo anche a mini-esplosioni in profondità. Le profondità di cui si parla sono in genere comprese tra 1km e 5km. “La tecnica – sottolinea l’onorevole – è stata utilizzata in diversi contesti geologici americani, di cui la bibliografia scientifica ne riporta anche gli effetti negativi, in particolare l’incremento della sismicità locale”.
Questa tecnica, secondo il parlamentare, “può determinare effetti anche di tipo ambientale, in quanto modificando la struttura e le caratteristiche fisiche di trasmissività del sottosuolo, può determinare la messa in comunicazione di falde con differenti qualità delle acque per il venire meno del naturale confinamento degli acquiferi con la profondità”.Date queste caratteristiche, il fracking viene sconsigliato da diversi esperti in zone attive simicamente e “va precisato – avverte Bratti – che non è mai stato autorizzato nel nostro paese e pertanto non risultano esservi dati e pubblicazioni scientifiche su questo argomento”. Sono invece in essere, “da anni, diverse tipologie di stoccaggio di gas-metano in serbatoi geologici a profondità rilevanti, in genere superiori al km”.
Ora, anche in considerazione del fenomeno della liquefazione cui si è assistito ad esempio nei due quartieri di San Carlo fatti evacuare, “le attività di stoccaggio di gas in profondità – questa la preoccupazione portata davanti a Passera – devono prevedere oltre le pressioni di esercizio anche le potenziali sovrappressioni derivanti da eventi sismici che possono trasformare una normale attività di stoccaggio di gas in profondità in fortuita e inaspettata attività di fracking”.
Prima di qualsiasi operazione, dunque, a scopo cautelativo, si chiede la ministro di sospendere le attività di prospezione e di ricerca a questo riguardo fino a quando la scienza non avrà chiarito come il sottosuolo si sia modificato dopo le scosse del 20 e del 29 maggio.

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