15/03/12

In Aula: Interpellanza urgente al Ministro dell'Ambiente

PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Ferranti n. 2-01395, concernente elementi in merito alle procedure di individuazione dei siti di Riano e di Corcolle quali siti di discariche (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti), di cui è cofirmatario.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, i contenuti di questa interpellanza urgente riguardano la situazione di criticità, di pre-emergenza, chiamiamola così - se non definire anche questa una vera situazione emergenziale -, che riguarda il ciclo dei rifiuti nel Lazio, con particolare riferimento alla città di Roma, perché, ovviamente, in termini di produzione di rifiuti, essa ne rappresenta una parte assolutamente preponderante.
Il Lazio, com'è noto, esce solo da pochi anni da una situazione di emergenza e, faticosamente, si sta avviando verso una normalità che, nemmeno in questo caso, si riesce ad ottenere. Si tratta, infatti, di un sistema di gestione integrata che, pur avendo un suo profilo anche di carattere industriale, è basato molto sull'utilizzo delle discariche e, soprattutto, sull'utilizzo di una discarica. Quest'ultima, secondo le norme comunitarie, com'è noto, oggi non può più lavorare così come lavorava in passato, in quanto in essa, che è ormai satura, confluisce il tal quale. Ebbene, la situazione che si sta determinando ci vede assolutamente molto preoccupati.
.(....continua)

Non abbiamo capito perché, alcuni mesi fa, la presidente della regione Lazio, mentre stava costruendo attraverso gli organi istituzionali preposti - ossia, il consiglio regionale - la nuova pianificazione sui rifiuti, di fatto abbia chiesto all'allora Presidente del Consiglio dei ministri di effettuare una nomina, che ha investito il prefetto di Roma Pecoraro, per affrontare la situazione di emergenza data dalla chiusura della discarica di Malagrotta e dalla necessità di provvedere a scegliere alcuni siti, in questa situazione temporanea, in attesa dell'esplicazione di un piano rifiuti che, in realtà, pur essendo approvato, non risolve il problema impiantistico. Infatti, esso sposta una serie di obiettivi nel tempo, pone valori molto ambiziosi riguardo alla raccolta differenziata, ma non risolve la problematica.
Il prefetto Pecoraro si è, quindi, inoltrato in un percorso di guerra, a mio parere, molto complicato. La regione ha definito sette siti, ma non si conosce la modalità con cui essi sono stati selezionati a livello regionale: questa è anche una delle domande che riguardano l'interpellanza urgente, perché poi, purtroppo, anche questa situazione è stata oggetto dell'attenzione della magistratura ed è per questo, tra l'altro, che noi chiediamo alcune delucidazioni.
Come dicevo, partendo da questi sette siti, ne sono stati scelti due e non si capisce per quale motivo proprio quei due, dal momento che tutta una serie di analisi tecniche preliminari non sono mai state realizzate. Tuttavia, il prefetto ha comunicato ufficialmente che i due siti erano quelli di Corcolle e di Riano. Si tratta di due siti che, come è noto, per motivazioni assolutamente diverse ma molto importanti, presentano tutta una serie di vincoli - alcuni di carattere archeologico (Corcolle) e alcuni di carattere ambientale molto importanti (Riano) - che non possono consentire la costruzione di discariche in un regime di rispetto delle regole comunitarie.
Si è, però, voluto forzare in questo senso, si è proceduto e, addirittura, si è fatto tutto alla rovescia: si è infatti deciso, prima, quali fossero i due siti e, poi, si è comunicato che si sarebbero iniziate a fare tutta una serie di indagini per verificare la loro idoneità. Ciò è esattamente il contrario di quanto viene fatto normalmente. Poi, al di là di quelle resistenze sociali che vi possono essere in situazioni del genere, sono emerse tutta una serie di difficoltà reali importanti.
Vi sono anche dubbi - esplicitati nell'interpellanza urgente - rispetto alla scelta dei tecnici effettuata dal prefetto Pecoraro. Si tratta di tecnici, che abbiamo audito anche in sede di Commissione bicamerale, i quali ci hanno presentato un quadro conoscitivo dei siti - a nostro e, in maniera particolare, a mio giudizio - pieno di lacune.
Per quanto riguarda un sito, si è provveduto ad utilizzare, addirittura, per le indagini, la stessa struttura tecnica del consulente del prefetto; per un altro sito, ci si è invece rivolti, ancora una volta, alla società in house Sogesid - di cui speriamo che, prima o poi, il Ministero voglia definire bene i contorni ed i profili operativi - per definire una progettualità su questi siti. Insomma, siamo preoccupati. Abbiamo sempre esternato, come Partito Democratico, sin dall'inizio, le nostre contrarietà alla scelta del commissario straordinario in quanto - come abbiamo detto anche questa mattina, parlando della Campania - siamo convinti che i commissariamenti deresponsabilizzino chi deve decidere e non risolvono alcun problema: almeno, la storia degli ultimi 15 anni, in diverse regioni, ci dice questo.
Siamo anche preoccupati perché è chiaro che, nel momento in cui la magistratura si occupa di questi percorsi, vuol dire che, se non altro, c'è qualche cosa da chiarire e, quindi, noi vorremmo che almeno tutti gli aspetti tecnici e legislativi venissero sottolineati.In Commissione bicamerale abbiamo avuto una discussione, proprio questa mattina, con il Ministro Clini, su questo argomento e quindi vorremmo anche sapere quali sono le intenzioni perché la grande preoccupazione che abbiamo, al di là della contingenza, è che si rischi un'emergenza forte, per intenderci, un'emergenza che lasci i rifiuti per strada. Credo che, dopo le vicende trascorse recentemente da questo Paese in altre parti d'Italia, questo sarebbe veramente un colpo pesantissimo per l'immagine del nostro Paese. So che non è un compito facile ma ci piacerebbe che, mentre si cerca di risolvere e tamponare una situazione di emergenza, invece si cominciasse a lavorare per una soluzione definitiva. Fortunatamente nel Lazio, lo ripeto, a differenza di qualche regione, come la Campania, che abbiamo visto stamattina, qualche impianto, diciamo, interessante da poter considerare ci può essere, oltre al fatto, ovviamente, di spingere anche sul Lazio sulla raccolta differenziata. Mettiamo sempre in croce la Campania sottolineando che sono al 19 per cento, al 20 per cento di raccolta differenziata ma vorrei ricordare che il Lazio forse, in termini di percentuale, se non è un pelino sotto poco ci manca. Il Lazio è sopravvissuto a questa situazione di scarso impegno sulla raccolta differenziata perché aveva questo grande polmone che ha creato tantissimi problemi di carattere ambientale in una zona molto delicata della capitale.
Noi le chiediamo, quindi, signor Ministro, di rispondere a quesiti specifici ma anche di darci un quadro su come il Ministero e il Governo pensano di muoversi in relazione a questa situazione estremamente delicata.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini, ha facoltà di rispondere.
CORRADO CLINI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, l'interpellanza urgente pone due questioni di base: una che riguarda alcune modalità attraverso le quali si è sviluppata l'azione del commissario nominato a seguito dell'ordinanza della Protezione civile del settembre 2011 e l'altra che riguarda, invece, le iniziative che il Ministero intende prendere. Molto sinteticamente vorrei dire che il commissario ha comunicato, in maniera puntuale, anche al Ministero, le iniziative che ha preso il merito agli accertamenti tecnici ed alle procedure seguite per gli incarichi, e questo rientra nell'ambito delle modalità operative sotto la responsabilità diretta del commissario. Noi in merito non abbiamo commenti da fare e sappiamo anche che gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei conti che li ha approvati senza commenti.
Una seconda questione riguarda, invece, l'incarico affidato alla Sogesid Spa su iniziativa del provveditorato interregionale per le opere pubbliche che era stato interpellato dal commissario stesso. Come sapete la Sogesid, una società in house del Ministero dell'ambiente, ci ha comunicato la procedura che ha seguito per l'individuazione di una società alla quale sono stati affidati incarichi in merito agli accertamenti da effettuare sui due siti che sono stati individuati. Certamente la circostanza che la società individuata sia la stessa che era stata coinvolta in attività precedenti nella regione Campania, non è che ci dia grande sicurezza dal punto di vista del merito; questo potrebbe creare delle difficoltà; devo dire però che, dal punto di vista formale, Sogesid ha presentato la documentazione sulla base della quale non possiamo ricavare che la società selezionata sia stata selezionata con procedure al di fuori delle regole. Resta il fatto che è stato sottolineato dall'interpellante che questa società ha un precedente che, come dire, non promette bene in termini di possibilità di soluzione.
Voglio poi dire che in merito alle criticità dei siti che sono stati individuati è noto che per il sito di Corcolle sono emerse valutazioni contrarie delle autorità di bacino del Tevere e del Ministero per i beni culturali, e che queste, sostanzialmente, hanno fatte emergere, sei mesi dopo l'inizio del commissariato, problematiche circa la fattibilità delle scelte che erano state individuate. Inoltre, a valle della presa di posizione del Ministero per i beni culturali e dell'autorità di bacino del Tevere è stato richiesto dal commissario, al Ministero dell'ambiente, un intervento, e l'intervento è in corso, nel senso che abbiamo convocato il presidente della regione Lazio, il sindaco di Roma e il presidente della provincia, oltreché il commissario, per verificare lo stato degli atti e, soprattutto, per esaminare la fattibilità di soluzioni concrete che consentano di rispondere all'esigenza di smaltire i rifiuti urbani di Roma in modo coerente con la legislazione nazionale ed europea, nel momento in cui, nel giugno 2012, scadrà la proroga per la discarica di Malagrotta.
A questo fine abbiamo avviato un gruppo di lavoro tecnico, che ha cominciato subito a lavorare, con due obiettivi: raccogliere tutti gli elementi tecnici a supporto della scelta della regione Lazio - che ha individuato sette siti possibili - verificando, contestualmente, la presenza di vincoli per ognuno di questi siti, che richiederebbero di procedere in deroga, partendo dal presupposto che il Ministro ritiene non opportuno procedere in deroga a norme ambientali per risolvere problemi ambientali. La seconda linea di attività riguarda, invece, l'accertamento della fine dell'emergenza. I due siti erano stati individuati per una gestione transitoria, transitoria vuol dire che vi è una soluzione definitiva. Abbiamo chiesto alla regione di conoscere quali sono le caratteristiche della soluzione definitiva e, in particolare, quali sono le soluzioni scelte, quali sono le procedure amministrative attivate per fare in modo che le soluzioni scelte siano operative in un arco di tempo - che dovrebbe essere al massimo di 36 mesi -, quali sono le strumentazioni finanziarie già disponibili che consentono di concludere che l'emergenza transitoria sarà risolta con soluzioni definitive.
Stiamo raccogliendo le documentazioni che abbiamo richiesto; il 22 prossimo, perciò giovedì della prossima settimana, avremo di nuovo una riunione con la provincia, il comune, la regione ed il commissario, per esaminare i risultati dell'indagine che abbiamo avviato su queste due linee e mi auguro, anche, per trovare una conclusione. Resta il fatto che nel momento in cui Malagrotta non è più utilizzabile oltre la fine del mese di giugno 2012, la risposta deve essere una risposta operativa. Quello che non possiamo permetterci è di trovarci in una situazione di emergenza rifiuti nella capitale d'Italia, perciò l'obiettivo è quello di avere risposte puntuali, concrete e soluzioni in grado di rispondere alla domanda.
PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di replicare.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, vorrei ringraziare il signor Ministro, e devo dire che siamo soddisfatti per l'iniziativa intrapresa. Di fatto si è commissariato il commissario, e ciò, quindi, da un certo punto di vista, ci dà qualche sicurezza in più.
Ci dà anche qualche sicurezza in più la sua dichiarazione, che noi condividiamo al 100 per cento, sul fatto che spesso, sotto la paura dell'emergenza, si derogano tutte le regole e le normative comunitarie frequentemente e non si prendono in considerazione parametri tecnici fondamentali. Quindi, si rischia che, per risolvere il problema il giorno dopo, dopo 15 giorni, un mese o un anno le problematiche riemergono in maniera importante e pericolosa per l'ambiente e per i cittadini.Quindi, riteniamo assolutamente fondamentale anche questo indirizzo che lei ha dato. Spero anche che non lavoriate solo sui sette siti indicati dalla regione. Infatti, sul sito di Corcolle lei ha già detto. Tuttavia, potrà vedere con i suoi occhi, se non lo ha già visto, anche quello di Riano, che presenta di fatto dei fattori ambientali talmente critici e dei fattori che poi nella normativa attuale vengono chiamati, come lei ben sa, «escludenti» che impedirebbero di fatto la costruzione di una discarica.Inoltre, devo dire che su Riano c'è una preoccupazione molto forte: essendo un'area molto ampia, perché oggetto già di attività di cava, questa potrebbe diventare la «Malagrotta 2» per il comune di Roma, cioè una situazione che purtroppo spesso abbiamo visto nel nostro Paese, laddove la temporaneità si trasforma nel definitivo. Fra l'altro, si trasforma in un definitivo che non corrisponde alle linee strategiche della Comunità europea che, come lei spesso ci dice, prevedono nei primi posti della gerarchia del trattamento dei rifiuti sicuramente non la messa a discarica della materia che invece sta all'ultimo posto e su cui, tra l'altro, anche i futuri finanziamenti europei non verranno assolutamente più erogati.
Quindi, credo che si debba andare comunque in quella direzione. Ripeto che l'altra cosa che volevo sottolineare (l'ho già detto in premessa) è questo abuso, a mio parere, dell'utilizzo di queste società in house, come la Sogesid, che tra l'altro si sovrappone all'attività di organismi istituzionali, che ormai troviamo nella progettazione di fatto in tutti i siti di interesse nazionale che si occupano di bonifiche, che vediamo operative in ogni situazione. Poi non abbiamo mai messo in dubbio che le procedure con cui vengono assegnati gli appalti e con cui Sogesid poi, a sua volta, assegna i lavori siano illegittime. Questo nessuno lo mette in dubbio, ma c'è anche un problema di opportunità politica, signor Ministro. Infatti, mentre continuiamo a dire che bisogna liberalizzare le società e i servizi di tutta Italia, soprattutto nel sistema degli enti locali, le società in house del Ministero continuano ad avere questa sorta di filo diretto, andando fra l'altro a competere con professionalità esterne e togliendo di fatto anche del lavoro importante sul territorio.
Quindi, le affidiamo queste nostre preoccupazioni e ovviamente, come ho detto prima, ci diciamo soddisfatti. Terremo un occhio di bue puntato sulla tempistica, anche per evitare di arrivare in quest'Aula a svolgere delle discussioni di cui faremmo veramente a meno se ogni amministratore facesse il suo dovere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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