29/02/12

Subito il Piano direttore per la Regione Emilia-Romagna

Le infrazioni comunitarie riguardo al sistema delle discariche italiane non riguardano solo gli impianti del Sud del Paese. In Emilia Romagna oltre 500.000 tonnellate di rifiuti urbani continuano ad essere smaltiti in discarica nonostante la presenza di 8 termo valorizzatori e una percentuale di raccolta differenziata che sfiora il 50%.

Le discariche per Rsu (Rifiuti solidi urbani) devono andare a chiusura rapidamente- lo sostiene Alessandro Bratti responsabile nazionale per il Pd sulle politiche di gestione dei rifiuti.

“Dopo la costituzione dell’Ambito regionale per la regolazione del sistema è indispensabile che la Regione al più presto definisca il Piano Direttore dei rifiuti che delinei i nuovi scenari alla luce della Direttiva 98 /2008. Occorre utilizzare razionalmente gli impianti andando oltre gli ambiti provinciali, aumentare il recupero della materia attraverso un sistema di raccolta più efficiente e chiudere le discariche anche attraverso l’aumento del tributo , la cosi detta eco tassa Occorre inoltre disegnare un progetto che implementi le filiere del recupero e che si interfacci con il Piano energetico regionale.

Vanno contingentati gli impianti a biogas che usano colture dedicate mentre bisogna sfruttare adeguatamente anche per le biomasse gli inceneritori.

E’ necessario inoltre alla luce della nuova normativa nazionale affrontare in maniera trasparente e partecipata, coinvolgendo i cittadini, l’evoluzione del sistema delle aziende che si occupano della gestione integrata dei rifiuti siano esse quotate in borsa che semplici consorzi pubblici. Tale riorganizzazione di servizi essenziali per il cittadino non si può esaurire con un semplice provvedimento legislativo né deciso in ambiti politici ristretti.

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