20/07/11

Caos rifiuti: il mio intervento in Aula

(bozza non corretta in corso di seduta)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI (ore 11,15)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, discutiamo oggi di questa mozione senza sapere se il decreto-legge n. 94 del 2011 verrà mai convertito in legge. La responsabilità di questa situazione, credo imbarazzante e deplorevole, sta tutta in capo a questa maggioranza e al Governo. Abbiamo presentato pochi emendamenti che avevano l'obiettivo di migliorare un provvedimento che abbiamo considerato, fin dall'inizio per come è impostato, inutile. Vi è stato un atteggiamento di chiusura un po' supponente che, unito alle diverse posizioni interne della maggioranza condizionata dal comportamento ideologico e strumentale, a mio parere, della Lega, rischierà, molto verosimilmente, di portare un decreto-legge, che modificato poteva essere utile, su un binario morto, senza dare una risposta efficace a uno stato di crisi in Campania che il Governo di fatto ha creato.
Dico questo perché vorrei ricordare a tutti noi che ormai sono tre anni che vi è un Governo nazionale che doveva risolvere questa emergenza, che da due anni vi è la gestione, da parte del centrodestra, delle province campane e che da un anno ormai vi è anche la gestione, sempre di centrodestra, della regione Campania che, tra l'altro, ha ricevuto, nella figura del suo presidente, poteri speciali che non ha di fatto esercitato fino in fondo.
Abbiamo sempre riconosciuto - perché di discussioni sull'emergenza Campania in quest'Aula ne abbiamo svolte tante, soprattutto all'inizio della legislatura - le nostre responsabilità riguardo all'origine dell'emergenza campana ma credo che ora la situazione sia un'altra. È una situazione che parla del fallimento delle politiche di questo Governo e di sbagli che ha commesso in successione, dall'aver dato alle province campane una responsabilità non corrispondente alla loro funzione, dall'aver tolto ai comuni campani parte delle loro funzioni in tema di gestione dei rifiuti e dall'avere prima approvato il piano Bertolaso e poi, con il decreto-legge n. 196 del 2010, convertito in legge lo scorso gennaio, di averlo cancellato, facendo andare di fatto la regione in emergenza in quanto la si è privata di quelle discariche necessarie per affrontare un periodo temporale che consentisse l'attivazione della raccolta differenziata e la costruzione degli altri impianti necessari.
Il Governo è responsabile per non aver creato le condizioni favorevoli per far partire le gare per i termovalorizzatori, per non aver erogato nemmeno un euro per le opere di compensazione, per non aver costruito, durante il commissariamento, discariche a norma e che ora in parte sono sotto sequestro giudiziario, per non aver favorito la costruzione degli impianti di compostaggio necessari ma anche, per quanto riguarda la regione, per non avere individuato delle discariche, compreso il possibile utilizzo di cave abbandonate che solo ora pare si accinga a individuare. Sono stati fatti tanti proclami ma vi sono stati pochi fatti e anche eseguiti male. Poi il Governo ha archiviato per altri motivi, come ricordavo prima, il sottosegretario Bertolaso che, comunque, aveva costruito un piano, per quanto discutibile, per uscire dall'emergenza.
Vorremmo anche sapere bene cosa è successo riguardo al trasporto dei rifiuti dagli impianti STIR Campania alle discariche in Puglia, situazione da cui è scaturita la famosa sentenza del TAR Lazio e, successivamente, l'ordinanza del Consiglio di Stato che ci lascia molto perplessi perché crea, rispetto alla classificazione dei rifiuti urbani e speciali, non poca confusione, determinando una sorta di liberalizzazione generalizzata del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti che sono molto probabilmente classificabili come urbani ma che, in ogni caso, in questa fase delicata non potrebbero essere trasportati fuori regione senza un nulla osta delle altre regioni riceventi.(.....segue)

Ci piacerebbe anche sapere, signor Ministro, che fine farà il Sistri, sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, che avrebbe dovuto essere applicato rigorosamente anche ai rifiuti campani e che da strumento per impedire illeciti nel campo del trasporto e della gestione dei rifiuti è sotto indagine della magistratura per le modalità di assegnazione della parte informatica da parte del Ministero alla società Selex Service Management.
Insomma, signor Ministro, l'emergenza non è mai finita anzi rischia di espandersi, ma lasciatemi riprendere alcune considerazioni sul tema rifiuti speciali e urbani che spero sia utile nella discussione. La differenza fra i rifiuti speciali e quelli urbani è importante nel nostro ordinamento giuridico; per i rifiuti urbani vi è il divieto di smaltimento dei rifiuti in regioni diverse da quelle in cui sono prodotti fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, invece - com'è noto - allo smaltimento dei rifiuti speciali si applica il principio della libera circolazione sul territorio nazionale. Voglio ricordare che nel 2009 la produzione di rifiuti urbani in Italia è stata di 32 milioni di tonnellate, mentre quella dei rifiuti speciali di circa 140 milioni di tonnellate secondo dati ISPRA. Di questi una buona fetta sono recuperati, molti smaltiti all'estero ma tantissimi smaltiti negli impianti italiani; ad esempio, a proposito di quello che diceva ieri l'onorevole D'Amico della Lega Nord Padania in merito al fatto che ognuno si deve smaltire i propri rifiuti, egli dovrebbe sapere che nel 2008 dal virtuoso Veneto oltre 700 mila tonnellate all'anno di rifiuti speciali sono stati trattati negli impianti dell'Emilia-Romagna e quasi un milione e 600 mila negli impianti della Lombardia. La Lega Nord Padania dovrebbe sapere che, in base ai dati ufficiali forniti dell'osservatorio provinciale, circa il 45 per cento dei smaltiti nell'inceneritore di Brescia, uno degli impianti più efficienti d'Italia, sono rifiuti speciali. La Lega dovrebbe sapere che nell'inceneritore di Gioia Tauro si brucia il cosiddetto CDR, buona parte del quale proviene dal Veneto, dalla Lombardia e dalla Toscana.
Quindi cari colleghi della Lega vedete che già oggi negli impianti del nord si smaltiscono parecchi milioni di tonnellate di rifiuti, forse ambientalmente molto più pericolosi di quelli Pag. 31urbani campani, che provengono da diverse zone del Paese, quindi è evidente che le motivazioni di chiusura alla richiesta di solidarietà che avete messo in campo nelle regioni in cui - diciamo - governate sono solo di natura propagandistica, per placare le pulsioni della vostra base. Crediamo anche che in questa situazione di emergenza nell'accogliere i rifiuti campani bisognerebbe dare priorità a quelle regioni che hanno un ciclo dei rifiuti integrato virtuoso.
Diventa peraltro fondamentale che in questa fase di crisi siano gli impianti di proprietà pubblica o a maggioranza pubblica a dover ricevere questi rifiuti, questo si badi bene per due ordini di motivi: il primo è che si eviterebbero infiltrazioni di intermediari «spregiudicati» o smaltimenti illeciti, favorendo come spesso è successo il malaffare; il secondo perché comunque questi rifiuti, che sono smaltiti a costo di mercato, potrebbero portare risorse nelle casse degli enti locali proprietari di questi impianti che si accollerebbero lo smaltimento e il trattamento. Ricordo che Federambiente stima una potenzialità degli impianti dei suoi associati di circa 240 mila tonnellate da oggi a dicembre 2011, quantitativi che potrebbero essere sufficienti per affrontare l'attuale crisi. Non ha molto senso che i rifiuti o parte di essi vengano portati all'estero; ricordo che oggi in condizioni di normalità solo verso la Germania esportiamo una quantità di rifiuti speciali per un valore di 350 milioni di euro all'anno, il costo più o meno dell'inceneritore di Acerra. È necessario però - e direi indispensabile - che nei prossimi mesi, nel mentre si chiede un soccorso alle altre regioni, le istituzioni della regione Campania attraverso anche poteri più forti cadenzino temporalmente la localizzazione di nuove discariche dando tempi certi per la loro realizzazione.
È indispensabile anche ripristinare la legalità e togliere dalle mani dei soliti noti gli appalti per la gestione degli impianti di trattamento e smaltimento al fine di evitare collusioni fra politica e organismi di gestione che hanno pesantemente condizionato la vicenda campana fino ad oggi.
Dovete partire, signori della maggioranza, dai vostri fallimenti e cercare di mettere in campo una serie di azioni davvero al servizio del Paese. Vi è davvero troppa presunzione, troppe sono le promesse mancate. Avete messo in campo poche idee, ma molto confuse. Pag. 32
Abbiamo già proposto una via attraverso una proposta di legge. Non ci piace, lo abbiamo già detto, l'emergenza: abbiamo visto in Calabria, in Sicilia e nella stessa Campania quanti guai sono stati fatti e quante risorse sperperate senza risolvere nulla. Non sappiamo quanti soldi è costata l'emergenza campana in questi tre anni!
Siamo perché le istituzioni locali siano responsabilizzate; purtroppo, ora non vediamo altra soluzione che trovare un meccanismo che consenta, attraverso un'intesa con tutte le regioni italiane, di attivare un rapporto di solidarietà in tempi limitati che veda la soluzione di questo problema.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ALESSANDRO BRATTI. Ho quasi concluso, signor Presidente. In questa mozione chiediamo che si utilizzino le cave dismesse, così come previsto dallo scorso decreto-legge n. 196 del 2010. Chiediamo un piano di rifiuti vero e concreto, in linea con gli obiettivi europei, da parte della regione. Chiediamo un potenziamento della raccolta differenziata. Chiediamo alle istituzioni campane un impegno definito e in tempi certi per la realizzazione degli impianti.
Sul tema della gestione dei rifiuti è necessario importare una politica industriale seria, partendo dalla riduzione, dal recupero e dal riciclaggio. Già oggi molte imprese lavorano in questo settore. Per fare questo, occorre una politica del Governo diversa, propositiva, che coinvolga imprese sane e capaci, con comprovata esperienza nel settore.
Purtroppo, invece, ancora una volta siamo di fronte a un Governo...
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Bratti.
ALESSANDRO BRATTI. ...che cerca di mostrare i muscoli che non ha e che, in maniera arrogante, fin dall'inizio ha rifiutato il confronto con le opposizioni, che avrebbero sicuramente prodotto risultati migliori degli attuali.
Signor Presidente, concludo per dire che, rispetto alla nostra mozione, ovviamente chiediamo di votarla per parti separate. Manteniamo fermo il primo capoverso del dispositivo, che riteniamo fondamentale, ed accettiamo la riformulazione degli altri capoversi, come richiesto dal Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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