17/06/11

Giustizia dopo vent'anni

(Il Resto del Carlino-FE) SI È RIAPERTO il caso Bergamini ! Dopo più di vent’anni con molta probabilità una famiglia, un padre avranno giustizia! Non è credo una questione, per quanto importante, di individuare un colpevole quanto anche di avere certezze credo da parte del padre e della sorella Donata di sapere chi era Denis! E di escludere quindi che egli si sia suicidato. Un caso doloroso, inquietante anche perché è capitato in una terra difficile , la Calabria, una terra attraverso cui passano mille misteri di questo Paese! Una terra ricca di contraddizioni dove la ‘ndrangheta è il vero Stato e dove faticosamente tanti giovani cercano un riscatto decidendo di rimanere e non di abbandonare il posto dove sono nati.
In questa triste e drammatica storia, da uomo di sport e da genitore mi sono chiesto quanto un padre potesse soffrire nel perdere un ragazzo all’apice di una carriera sportiva in quel modo.
E quanto potesse soffrire nel vedere archiviata in quel modo l’esistenza di un figlio.
ANDANDO a Crotone, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo e Lamezia con la Commissione ecomafie per cercare di contribuire a risolvere un altro grande mistero, le cosiddette navi dei veleni, ho avuto l’opportunità di conoscere meglio la Calabria e la sua gente. Navi piene di rifiuti pericolosi che la ‘ndrangheta con il placet di pezzi dello Stato avrebbe affondato nei mari calabresi. Episodi capitati proprio nell’anno in cui moriva Denis Bergamini. Ho conosciuto quindi la Calabria incontrando amministratori locali, rappresentanti delle forze dell’ordine e dei magistrati eccezionali, ma anche semplici cittadini. Ho scoperto che negli ultras del calcio di Cosenza vi sono ragazzi magnifici colti che amano la propria città e amano il calcio, uno sport sempre più travolto da un giro di affari fuori scala sociale oltre che spesso illegali.
Il mio contributo per arrivare a questo risultato è stato del tutto minimo. Forse per tutte le considerazioni che facevo sopra ho il merito di aver capito che la famiglia Bergamini aveva il diritto alla verità e ho fatto quello che secondo me deve fare un uomo che ha responsabilità pubbliche. Troppe cose che non quadravano in quella storia, piccoli e grandi particolari. Un avvocato come ce ne sono pochi, Eugenio Gallerani, ha fatto il resto con i suoi collaboratori. Mi piace però ricordare che tutta una comunità ci ha creduto, ricordo i documenti di solidarietà votati nel Consiglio Provinciale di Ferrara, comunale di Ferrara e Argenta, una risoluzione approvata in Consiglio regionale presentata dai nostri consiglieri Montani e Montanari, le iniziative pubbliche con presenza di tutte le forze politiche e del senatore Balboni, sottolineo come ci abbiano creduto e abbiano aiutato la causa Il Resto del Carlino come organo di informazione molto attento alla vicenda e tante associazioni di volontariato che non voglio citare per non dimenticarne alcuna. Importanti sono stati l’amministrazione di Cosenza e soprattutto i giovani di Aiello Calabro.
La strada è ancora in salita: non vi sono al momento colpevoli e molto è ancora da fare ma un primo grande risultato è stato raggiunto. La riapertura del caso è un atto concreto speriamo davvero per avere giustizia, a volte è possibile!
Alessandro Bratti


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