25/04/10

Intervento in aula mercoledì 21 su articolo 16 della Legge Comunitaria relativo al recepimento Direttiva sul sequestro di carbonio

Qui il resoconto dell'intervento sull'articolo 16 relativo alle disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Bratti 16.1 e Piffari 16.50. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di
voto l’onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, l’articolo 16 riguarda il recepimento della direttiva 2009/31/CE concernente una tecnologia, il cosiddetto CCS o sequestro di carbonio, che noi consideriamo una tecnologia assolutamente innovativa, importante, fortemente caldeggiata a livello europeo e che riteniamo possa essere applicata anche nel nostro Paese. Pur tuttavia non comprendiamo per quale motivo non venga assoggettata a questa complessa operazione la valutazione d’impatto ambientale. Ad oggi abbiamo un’unica sola esperienza in Italia a livello sperimentale che viene condotta in collaborazione con il Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare da parte della società Stogit che è una società dell’ENI su un progetto ENI-ENEL. Per la curiosità di come viene realizzato questo progetto (non so se è noto), in sostanza, la CO2 prodotta dalla centrale di Brindisi viene prelevata e, tramite camion, viene trasportata a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza.
Quindi, è evidente che, anche se si fa un bilancio energetico dell’operazione, qualche dubbio e perplessità nascono. Infatti, dove viene applicata questa tecnologia si prevede, che vi sia il sequestro di carbonio in loco e, poi, tramite pipeline, immessa nei depositi geologici. Quindi, già questa è una forte anomalia che si verifica nel nostro Paese. Tuttavia, l’aspetto curioso è che questo progetto sperimentale, finanziato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sia assog-gettato alla valutazione di impatto ambientale. Quindi, oggi siamo in presenza di una sperimentazione importante, i proponenti hanno chiesto la valutazione di impatto ambientale al Ministero, che la sta rilasciando proprio in questo periodo.
Dunque, non si comprende perché su una sperimentazione in atto la valutazione di impatto ambientale viene fatta e il Governo propone poi in generalesull’applicazione futura di questa tecnologia di non assoggettare tale tecnologia alla valutazione di impatto ambientale che, peraltro, è una delle norme principali a livello europeo.
Quindi, ritengo che, se il provvedimento viene approvato così com’è, l’Unione europea sicuramente qualcosa avrà da dire: ritengo infatti che saremo sottoposti immediatamente ad una procedura di infrazione. Quindi, la richiesta contenuta nell’emendamento in questione consiste semplicemente non tanto nel mettere in discussione questa importantissima tecnologia, che vede anche la nostra approvazione per la sua applicazione, ma ci sembra un po’ curioso questo atteggiamento
schizofrenico del Ministero che purtroppo abbiamo avuto occasione di verificare anche per altre questioni. Peraltro, devo dire che in Commissione lo stesso proponente della maggioranza ha manifestato molte perplessità sul fatto che, ripeto, per il sequestro di carbonio, sia stata eliminata la valutazione di impatto ambientale.
Quindi, chiedo al Ministro che è qui presente la possibilità di accettare l’emendamento in esame, perché mi sembra che poi la valutazione di impatto ambientale non precluda la bontà dell’applicazione della tecnologia stessa (Applausi dei depu- tati del gruppo Partito Democratico).

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